Un ragazzino di 11 anni affetto da osteosarcoma al ginocchio cammina grazie a una protesi in titanio realizzata su misura; si chiama Xpand e permetterà la crescita dell’arto colpito da tumore senza differenza di lunghezza rispetto a quello sano.
L’intervento è stato eseguito al Policlinico Gemelli di Roma dal dottor Maccauro ed è il settimo in Italia.
di Valeria Tagni, intervista il Dottor Giulio Maccauro
In Italia l’incidenza di tumori ossei si attesta intorno a 0,8-1 caso su 10omila abitanti. La percentuale degli osteosarcomi – la neoplasia ossea più frequente al di sotto dei 18 anni – è del 20-25%. Oggi la tecnica X-pand apre un nuovo orizzonte nel trattamento di questi tumori; indubbi i vantaggi rispetto a tecniche demolitive o invasive come amputazione e giroplastica (dove tibia e piede vengono prelevati, ruotati di 180° e utilizzati come ginocchio e moncone di gamba) ma anche rispetto alle protesi tradizionali “a vite”.
XPAND RISOLVE IL PROBLEMA DELL’ASIMMETRIA DEGLI ARTI NEI BAMBINI
Lo conferma il Dottor Giulio Maccauro, responsabile dell’Unità Operativa di Oncologia Ortopedica presso il Policlinico Gemelli di Roma e autore dell’intervento. “Xpand permette di sostituire segmenti femorali o tibiali colpiti da osteosarcoma in pazienti in accrescimento. Quando insorge una neoplasia in questa regione si va incontro a problemi di asimmetria perché l’arto sano cresce normalmente mentre quello colpito rimane più corto. Xpand prevede invece la possibilità di un allungamento telescopico della protesi coerente con l’accrescimento dell’altro arto”.
DALLA PROTESI “A VITE” ALLA PROTESI “INTELLIGENTE”
Le protesi tradizionali si allungavano manualmente tramite un meccanismo a vite. “In questi casi” spiega Maccauro “bisognava intervenire chirurgicamente ogni volta che la protesi necessitava di allungamento. Il meccanismo spesso si inceppava, con conseguenti problemi di asimmetria degli arti perché quello protesizzato rimaneva della stessa lunghezza mentre l’altro cresceva normalmente. Senza contare il pericolo di infezione che ogni intervento comporta: è questa la complicanza più rischiosa degli interventi femorali, addirittura più della recidiva del tumore. La nuova protesi permette invece un allungamento non invasivo dell’arto protesizzato eseguibile dal paziente stesso o dai suoi familiari. C0sì non sono necessari interventi successivi e il problema è risolto per tutta la durata della crescita”.
TECNOLOGIA CALIBRATA SUL PAZIENTE
La protesi “intelligente” è stata sviluppata dalla Scuola di Oncologia Ortopedica di Muenster in Germania ed è in titanio rivestito di nitruro di titanio. Il paziente può gestire da sé la sua protesi grazie a un’unità di controllo esterna che invia impulsi elettrici a un ricevitore posto sotto la cute del femore. Il ricevitore attiva poi un dispositivo elettronico miniaturizzato interno alla protesi. “Xpand rappresenta un vantaggio notevole anche dal punto di vista psicologico sia per il paziente che per i genitori che possono attivare il meccanismo di allungamento tranquillamente da casa” continua Maccauro “senza dover tornare ogni volta in ospedale”.
Ogni componente di Xpand è fatto su misura, progettato e realizzato per il singolo paziente. “Questo tipo di protesi può essere impiantato a tutte le età” specifica Maccauro. “Sappiamo però che l’osteosarcoma è una malattia legata all’età adolescenziale e più frequente tra i 7 ei 12 anni”. Nei pazienti di questa fascia inoltre l’accrescimento è molto rapido, per cui la nuova protesi trova un’ottima indicazione proprio nei ragazzi. Finora in Italia ne sono state impiantate 7: oltre a quella di Roma, tre a Milano e una a Napoli, Brescia e Torino.
E PER MANTENERE LA PROTESI IN PERFETTA EFFICIENZA?
La protesi Xpand consente una buona qualità di vita ai giovani pazienti. “Il rischio maggiore” conclude Maccauro “è l’over using. Per questo sconsiglio ai ragazzi di praticare sport di contatto come il calcio; raccomando invece il nuoto e la bici che si possono tranquillamente praticare anche con un arto protesizzato”.
© Orthopedika Journal