Uno, due, tre…pista!

Secondo un’indagine ISTAT che ha monitorato la pratica sportiva in Italia (diffusione: 2007), circa il 9% dei bambini fra i 3 e 10 anni si dedicano, abitualmente o saltuariamente, ad uno sport invernale, su pista, su ghiaccio o da montagna.

Complice la tendenza sempre più diffusa delle famiglie italiane a scegliere la “settimana bianca” per le vacanze d’inverno, i bambini si abituano molto presto a sci e snowboard. L’affollamento delle piste, tuttavia, sta causando un aumento notevole delle lesioni traumatiche, spesso dovute a scontri fra gli sciatori e cadute: oltre il 50% di questi traumi è addirittura una frattura. Se poi l’interessato è un bambino, le conseguenze possono essere davvero gravi.

A cura di Valeria Tagni

SI’ ALLO SCI, MA A QUALE ETA’ INIZIARE?

Lo sport invernale per eccellenza è lo sci, considerato anche il più adatto per avvicinare i bambini alle attività sulla neve. Senza però esagerare.
Negli ultimi anni si è assistito ad un progressivo abbassamento dell’età in cui i bambini vengono avviati allo sci, spesso a causa di genitori particolarmente appassionati che pensano così di facilitare l’apprendimento di questa disciplina, anche in vista di una possibile attività agonistica futura.

“Non è inusuale vedere sulle piste bambini di due anni che hanno appena iniziato a camminare con sicurezza” sostiene la Dottoressa Lisetta Visconti, pediatra di Pavia. “A questa età, tuttavia, mancano elementi fondamentali quali coordinazione motoria, stabilità dell’equilibrio, percezione del rischio e capacità di rialzarsi dopo una caduta; questi piccoli sciatori costituiscono così un pericolo per se stessi e per gli altri. Per non parlare del rischio di traumatismi a cui possono andare incontro in seguito ad una caduta o a un eccessivo affaticamento di muscoli e tendini, visto che i bambini non percepiscono la fatica e non si rendono conto di forzare troppo”.

“L’età giusta per iniziare varia, ovviamente, a seconda del bambino” continua la Dottoressa Visconti, “ma è meglio aspettare almeno i 4 o 5 anni, età in cui diventa più consapevole e la sua coordinazione motoria è migliore. Nel frattempo, non c’è niente di meglio di una battaglia a palle di neve per prendere confidenza con il nuovo ambiente e fare movimento in tutta sicurezza. Via libera anche a bob e slittino, ma sempre sotto sorveglianza”.

UN OCCHIO ALLA SICUREZZA E UNO AL DIVERTIMENTO

Particolare attenzione deve essere riservata all’attrezzatura: sci, la cui lunghezza non deve superare l’altezza del bambino – 80 cm sono l’ideale per iniziare – e scarponi, di una misura leggermente più grande rispetto alle scarpe. Assolutamente d’obbligo – fino a 14 anni – il casco, che deve essere a norma, perfettamente aderente alla testa, comodo e facile da indossare.

La pista va scelta in base all’età e alla preparazione del piccolo atleta; se c’è un po’ di paura, meglio iniziare con il fondo piuttosto che con la discesa. E’ inoltre consigliabile, per evitare inutili traumi da sovraffaticamento, una pausa di un quarto d’ora ogni ora.

Ricordiamo che lo sci non è un dovere, ma prima di tutto divertimento: vietato, dunque, obbligare il bambino a praticarlo se il desiderio non viene da lui. Da evitare, inoltre, che diventi un’attività agonistica prima dei 10-11 anni, età in cui i bambini imparano a gestire con sufficiente padronanza i propri successi e insuccessi.

NON SI VIVE DI SOLO SCI!

Particolarmente amato dai più spericolati, lo snowboard non va affrontato prima dei 6 anni, poiché per utilizzare la tavola occorrono un maggior senso dell’equilibrio, notevole capacità di concentrazione e uno sviluppo muscolare e osseo più completo.

Molto amato soprattutto dalle bambine è il pattinaggio su ghiaccio, che tonifica i muscoli e abitua alla precisione, alla disciplina e all’autocontrollo. Anche per questo sport l’età indicata per l’inizio della pratica è 4-5 anni, che diventano 7 se si parla di attività agonistica, mentre la versione per i maschietti, l’hockey su ghiaccio, è molto praticata nelle località di montagna fin dalle elementari.

I rischi, in questo caso, sono strettamente legati alle cadute: è molto importante quindi, un buon allenamento per impadronirsi della tecnica, ricordandosi sempre di non oltrepassare le proprie possibilità.

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