Tutti i numeri delle protesi

Tutti i numeri delle protesi

Anca, ginocchio, spalla: sono oltre un milione gli italiani con un’articolazione sostituita. Secondo i dati forniti dalla SIOT, l’Italia è ai primi posti in Europa per il numero di protesi d’anca impiantate con circa 100.000 interventi all’anno con un incremento del 5 per cento ogni anno, e con una spesa di un miliardo e trecento milioni di euro per operazioni e ricoveri, e costi che superano i 500 milioni di euro soltanto per la riabilitazione.

A cura di Irene Butta

Con l’avvento dei nuovi materiali, che si mantengono a lungo nel tempo, la chirurgia dell’anca ha maggior successo rispetto al passato. Tra le varie tipologie di materiali utilizzati la ceramica è molto resistente alla rottura e ottimi risultati si ottengono anche con il polietilene tanto che, una protesi d’anca può durare fino a 30 anni, a determinate condizioni. Aumenta anche il numero degli interventi in pazienti giovani: ogni anno vengono infatti impiantate 20.000 protesi in pazienti under 65 che, visto l’allungamento della durata media di vita, probabilmente dovranno ricorrere in età molto anziana all’intervento di sostituzione della protesi – la revisione protesica. Si diffondono anche le tecniche chirurgiche che risparmiano i tessuti – la via mini-invasiva – e riducono la rimozione di materiale osseo: oggi, 1 paziente su 3 riceve mini-protesi, permettendo di ridurre al minimo l’asportazione dell’osso e facilitando, quindi, eventuali futuri re interventi.

ARTROPROTESI DELL’ANCA
Il termine ‘artroprotesi dell’anca’ indica prestazioni chirurgiche che, nonostante l’identità o la prossimità delle sedi anatomiche coinvolte, hanno caratteristiche molto diversificate.
L’artroprotesi completa dell’anca consiste nella sostituzione completa dell’articolazione dell’anca (testa del femore e acetabolo) mediante protesi. Si tratta di un intervento non di tipo urgente, ma elettivo.
Nella maggior parte dei casi, l’indicazione per questo intervento è quella di un processo artrosico-degenerativo in fase avanzata.
L’endoprotesi dell’anca, invece, consiste nella sostituzione soltanto della testa del femore. L’indicazione più frequente all’intervento sono le fratture conseguenti a incidenti.

QUANTO ASPETTO PER L’INTERVENTO?
Il tempo gioca un ruolo molto importante per una buona riuscita dell’intervento. Nel caso di endoprotesi dell’anca, se tra la frattura e l’intervento intercorre un tempo superiore alle 24 ore, è molto alto il rischio di una futura disabilità del paziente.
Diversi sono i tempi per le artroprotesi complete dell’anca, per le quali solitamente è indicato un periodo massimo di 6 mesi dal momento dell’indicazione all’ingresso in sala operatoria. Anche in questo caso non è da sottovalutare il fattore tempo, un intervento ritardato può infatti compromettere gravemente la ripresa e la funzionalità post-operatorie.
Importante è inoltre valutare il contesto familiare e sociale del paziente: in casi di particolari condizioni di salute o solitudine l’intervento richiede di essere eseguito con particolare sollecitudine come nel caso agli anziani soli privi di un valido supporto.

© Orthopedika Journal

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