Specialisti in ortopedia: in senato si parla di nuove ricerche

MINORE ASSUNZIONE DI FARMACI E DIMINUITO RICORSO AI TRATTAMENTI RIABILITATIVI
23.02.2012. Si è appena concluso in Senato l’incontro “Dialogo aperto sulla chirurgia ortopedica italiana. Proposte ed opportunità per il futuro” per fare il punto sullo stato dell’arte del settore in Italia e confrontarsi sulle possibilità di intervento per il futuro. All’incontro hanno partecipato Antonio Tomassini, Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, Ignazio Marino, Presidente della Commissione Parlamentare d’inchiesta sull’efficacia e l’efficienza del Servizio Sanitario Nazionale, Marco d’Imporzano, Presidente Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia, Raul Zini, Past President Società Italiana di Artroscopia, Michele Saccomanno, Componente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, Fulvio Moirano, Direttore Generale Age.na.s, Antonio Gaudioso, Vice Segretario Generale CittadinanzAttiva, e Luca degli Esposti, Amministratore Delegato della società di ricerche CliCon.

Di seguito una sintesi degli interventi:

“L’incontro di oggi – afferma Antonio Tomassini, Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato – è un momento importante di dialogo con gli attori del Sistema salute: Istituzioni, Società scientifiche e i Cittadini. E’ fondamentale lavorare insieme per garantire appropriatezza delle cure e una risposta assistenziale integrata, efficace ed omogenea. Dobbiamo promuovere strategie di prevenzione, diagnosi e cura appropriate, perché questo ci consentirà di ridurre l’impatto clinico e i conseguenti costi sanitari e sociali, ma soprattutto di raggiungere l’obiettivo comune che è la salute dei cittadini e dei pazienti italiani”.

In questa occasione sono stati, inoltre, presentati i risultati della nuova ricerca “Chirurgia protesica e artroscopica: overview dei dati di alcune strutture ospedaliere italiane”,promosso dalla Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (SIOT) e dallaSocietà Italiana di Artroscopia (SIA). “Dallo studio è emerso come un appropriato intervento di chirurgia ortopedica restituisce al paziente salute e qualità di vita, passando attraverso una minore assunzione di farmaci, un limitato ricorso ai trattamenti riabilitativi e un ritorno più veloce alla vita attiva – ha illustrato Luca degli Esposti, Amministratore Delegato della società di ricerche CliCon -.

In particolare si è osservato come nei pazienti che il medico ha deciso di sottoporre ad una operazione di protesizzazione o artroscopia, il consumo di prestazioni sanitarie sia inferiore al periodo precedente l’intervento e progressivamente decrescente negli anni successivi. Inoltre emerge una bassa percentuale di re-intervento nei tre anni successivi alla prima operazione.” “Da questa ricerca sono emersi risultati davvero importanti che dimostrano la forte competenza del chirurgo ed i grandi progressi tecnologici e scientifici registrati negli ultimi anni dalla chirurgia ortopedica italiana che oggi dialoga alla pari con i sistemi professionali e tecnologici più avanzati del mondo – ha affermato Marco d’Imporzano, Presidente Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia -.

Possiamo contare su materiali, dispositivi e metodiche assolutamente innovative che ci consentono di svolgere il nostro compito in modo ottimale. Ma questo valore, fino ad oggi, ha incontrato difficoltà a farsi strada presso la pubblica opinione, i media, ed in parte anche presso i pubblici decisori. E’ per questo motivo che abbiamo voluto realizzare l’incontro di oggi: per far conoscere la nostra realtà e chiedere alle Istituzioni di essere considerati partner imprescindibili nei processi decisionali istituzionali, amministrativi ed economici al fine di migliorare l’offerta di salute ai cittadini”. E la salute dei cittadini passa anche per un intervento di chirurgia ortopedica che, quando ritenuto appropriato dal chirurgo, deve essere considerato come una fase importante di un percorso di cura più ampio in cui diventa indispensabile l’interazione tra tutte le figure di sistema e professionali coinvolte.

“Gli spunti critici che questa ricerca ci offre sono relativi alle indicazioni di appropriatezza clinica e di complessiva compatibilità economica e sociale, regole di sistema, possibili percorsi organizzativi – ha spiegato Raul Zini, Past President Società Italiana di Artroscopia -. Questi risultati hanno, inoltre, stimolato le società scientifiche a richiedere una collaborazione costante nella determinazione di strategie complessive e azioni mirate. Per questo oggi abbiamo proposto alle Istituzioni la costituzione di un Tavolo Tecnico composto da Società scientifiche, Ministero, Istituto Superiore di Sanità, Agenas, Regioni che possa definire: il monitoraggio dell’appropriatezza delle indicazioni e delle principali procedure di chirurgia ortopedica semplici e complesse, l’avvio di un processo condiviso per individuare i criteri che definiscano i centri di eccellenza, la realizzazione di Corsi di formazione specifici, l’adesione al Registro Unico delle Patologie Articolari Complesse (RUPAC), da utilizzarsi come sistema di controllo”.

Riteniamo che le proposte delle società scientifiche oggi avanzate, siano assolutamente pertinenti e vadano nella giusta direzione con l’obiettivo di abbattere le differenze di accesso e cura che ancora oggi sono così forti nel nostro Paese e di contribuire a razionalizzare l’impatto socio economico delle patologie ortopediche – commenta Ignazio Marino, Presidente della Commissione Parlamentare d’inchiesta sull’efficacia e l’efficienza del Servizio Sanitario Nazionale –. I dati dello studio presentato oggi dimostrano che la chirurgia ortopedica italiana è in grado di assicurare ai pazienti qualità e appropriatezza delle prestazioni. E questo spezza una lancia a favore di un comparto professionale che sconta, spesso a torto, le conseguenze di una cattiva reputazione”. “Gli ortopedici italiani, nella maggior parte dei casi dimostrano grande competenza e capacità di gestione del rischio clinico – osserva Michele Saccomanno, componente della Commissione Igiene e Sanità del Senato –. Ed il dato relativo al basso numero di re-interventi sia per la protesica che per l’artroscopia, emerso nella ricerca di oggi, ne è la riprova. Ciò non toglie però che debba essere meglio normata la gestione del rischio clinico che così spesso ‘fa soffrire’ la classe medica non dandole quella necessaria tranquillità per poter affrontare l’alta complessità di alcuni interventi. Riteniamo che le Società scientifiche debbano avere un maggior coinvolgimento e ruolo. Ci auguriamo che l’evento di oggi tenga a battesimo una nuova stagione”.

Durante l’evento sono stati presentati anche i risultati del Programma Esiti edizione 2011 (dati SDO 2005 – 2010) elaborata da Age.na.s (Agenzia Nazionale per i servizi sanitari regionali). Abbiamo colto l’occasione – afferma Fulvio Moirano, Direttore Generale Age.na.s – per presentare le valutazioni del Programma Nazionale Esiti, che Agenas gestisce per conto del Ministero della Salute, che il Ministro, prof. Renato Balduzzi, ha recentemente comunicato alle Regioni e che sono disponibili per tutte le aziende del SSN. Le nostre valutazioni forniscono le evidenze di una grande eterogeneità della qualità dell’assistenza ospedaliera in ambito ortopedico, non solo tra regioni ma soprattutto all’interno di ciascuna regione. Ad esempio, per la frattura del femore nell’anziano, in media in Italia solo il 30% dei casi riceve un trattamento chirurgico entro 48h, ma ci sono alcuni ospedali con livelli eccellenti nei quali oltre 80% dei pazienti è trattato chirurgicamente in tempo appropriato, ed altri ospedali, soprattutto nel sud del paese, nei quali meno del 5% degli stessi pazienti è trattato in tempi appropriati. Da rilevare inoltre la grande quantità di ospedali con volumi di attività ortopedica talmente piccoli da non consentire livelli adeguati di qualità assistenziale. Per quanto riguarda le procedure artroscopiche è da segnalare lo spostamento di una crescente quantità di prestazioni in servizi out of pocket. Alla luce di questo scenario, la proposta delle società scientifiche di avviare un tavolo congiunto ci trova assolutamente disponibili.

E’ necessario al più presto introdurre requisiti di qualità degli ospedali pubblici e privati garantiti in tutto il SSN. Solo in un contesto sostenibile orientato all’efficacia sarà così possibile creare per il chirurgo condizioni migliori per esprimere a pieno le sue capacità, solo così sarà possibile ‘curare e prendersi cura’ del paziente. A chiusura dell’evento, il punto di vista dei pazienti. “E’ fondamentale – afferma Antonio Gaudioso, Vice Segretario Generale di CittadinanzAttiva – avviare un lavoro condiviso tra tutti gli attori del sistema, una sorta di alleanza tra operatori e cittadini. Questo perché il paziente ha bisogno di potersi affidare con tranquillità al ruolo di guida del chirurgo, ha bisogno di poter contare sul fatto che il proprio specialista gli offrirà quanto di meglio possibile per ritornare al proprio livello di salute ed alla propria qualità di vita”.

Fonte: www.infosalute.info

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