Il 21-22 Maggio si tiene l’ESSKA Consensus Conference “Early Osteoarthritis: all around biological solution”, Palazzo della Gran Guardia (VR).
“Siamo pronti ad affrontare la sfida della prevenzione di questa patologia” afferma Claudio Zorzi, Direttore del Reparto i Ortopedia e Traumatologie dell’Ospedale Sacro Cuore di Negrar e Presidente della Consensus Conference. Per la prima volta al mondo, durante il Convegno, sarà eseguito un intervento in live surgery di menisco mobile artificiale.
COME SI COMBATTE OGGI L’OSTEOARTRITE?
Al momento ci confrontiamo ancora con l’osteoartrite in fase avanzata e la combattiamo ancora con protesica e riallineamenti assiali. Ma abbiamo già iniziato a fare suture meniscali, trapianti meniscali, suture sintetiche, menischi da donatore, tutte soluzioni che sono in una fase di avanzamento, che non hanno ancora ottenuto l’optimum per quello che vogliamo ma ci stiamo lavorando, anche in Italia, con serietà e impegno. Soluzioni biologiche che si compenetrano con la chirurgia: ovviamente non può essere solo una cosa a sé, ma questa patologia può essere prevenuta o coadiuvata in fase chirurgica da questi fattori biologici che conferiscono all’intervento un aspetto meno meccanico e più preservativo. E i risultati si iniziano a vedere, già a questo meeting.
COSA È CAMBIATO NEGLI ULTIMI ANNI?
Negli ultimi anni è cambiato moltissimo. Per molti anni sono state fatte meniscectomie, anche per patologie lievi, che hanno contribuito ad aumentare i processi degenerativi. Oggi si sta cercando di restituire le articolazioni alla normalità biologica, riproducendo l’anatomia funzionale, in modo da evitare la loro degenerazione.
IL FUTURO È LA PREVENZIONE
Rimuovere una parte articolare, come si faceva per un menisco o parte di menisco, è un elemento fortemente artrogeno. “È come togliere un violino da un’orchestra: sembra impossibile ma quando arriva il momento, lo senti che manca. Così accade anche per le strutture articolari. Il futuro, quindi, è la prevenzione” – afferma il Dottor Zorzi.
LA PREVENZIONE COME INTERVENTO IN FASE PRECOCE
Stiamo assistendo a un grande sviluppo di tutta quella che è la biomedicina (tutta la medicina non chirurgica che va dall’uso del PRP alle cellule ricavate dal grasso, le vaso stromali, le mesenchimali ricavate dall’osso spongioso), cioè vari tipi di sistemi che fanno sì che i tessuti riprendano a rigenerarsi, a rivitalizzarsi per evitare la progressione della malattia e, quando possibile, anche miglioramenti della situazione osteoarticolare.
“Siamo agli inizi ma abbiamo già degli ottimi riscontri. I risultati già ottenuti e quelli che ci attendiamo per il futuro, saranno l’oggetto della ESSKA Consensus Conference che abbiamo allestito con Vincenzo Condello, Program Chair del meeting e Responsabile di Struttura Semplice di Traumatologia dello Sport a Negrar (VR)” conclude Zorzi.
A cura della Redazione
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