Si muore più in casa che per strada

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Secondo i dati forniti dal Dipartimento di Medicina del Lavoro dell’Ispesl (Istituto per la prevenzione e sicurezza del lavoro) ogni anno circa 4,5 milioni di incidenti avvengono tra le pareti di casa di cui 8.000 mortali. Sempre secondo le ricerche Ispesl, emerge che ogni anno circa il 5% della popolazione è vittima di un infortunio domestico, percentuale che raggiunge il 7% per le donne, mentre scende al 3% per gli uomini. Confrontando il numero di morti per incidenti domestici con i quasi 2.500 morti per incidenti automobilistici (fonte: Polizia Stradale e Arma dei Carabinieri, 2010), si muore più in casa che per la strada.

A cura di Valeria Tagni

INCIDENTI ROSA

Da un’indagine condotta nel 2010 dall’Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro (Ispesl) sono emersi dati inquietanti: il 66% degli incidenti domestici è “rosa”, ma addirittura il 35% delle donne colpite sono casalinghe, spesso prive di assistenza previdenziale e assicurativa. Per questo la Confcasalighe ha imposto il premio assicurativo obbligatorio per gli infortuni domestici a tutte le donne tra i 18 e i 65 anni che hanno scelto il lavoro in casa come occupazione permanente. La cucina è l’ambiente a più alto rischio di incidenti. Oggi, infatti, disponiamo di una serie di aiuti tecnologici per semplificare il lavoro: la conoscenza superficiale degli elettrodomestici, unita alla frenesia con cui svolgiamo le mansioni – spesso col “pilota automatico” – è causa di disattenzioni che possono trasformarsi in infortunio.

QUANDO A CADERE E’ L’ANZIANO

Considerati ad alto rischio di incidenti domestici, il 60% degli over 60 si fa male in casa, percentuale che aumenta al 70% quando a cadere è un over 70. I principali fattori di rischio sono rappresentati da condizioni di salute, stato dell’abitazione, inattività e atteggiamento psicologico negativo. Il problema più grave è rappresentato dalle cadute accidentali, spesso causa di fratture quando si cade in avanti, all’indietro oppure appoggiandosi alla mano per sostenersi – frattura del polso, femore e bacino – oppure di lato – frattura dell’anca. Arto estremamente a rischio è il femore, soprattutto in presenza di osteoporosi che rende le ossa più fragili e complica il lavoro dei chirurghi oltre ad allungare i tempi di guarigione .

Complici i processi di degenerazione dell’apparato muscolo-scheletrico, una biologia ‘poco’ reattiva ai processi di guarigione determinata dall’età, patologie concomitanti pur trattandosi di fratture ‘apparentemente semplici da gestire’, nell’anziano possono rivelarsi fatali. Non dimentichiamo inoltre che cadute e fratture hanno sull’anziano conseguenze fisiche, ma anche psicologiche, contribuendo ad alimentare insicurezza e a minarne l’autostima.

A CASA MIA SONO DAVVERO AL SICURO?

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, gli incidenti domestici non risparmiano nessuna categoria sociale. La casa, considerata il luogo sicuro per eccellenza, nasconde spesso insidie potenzialmente responsabili di traumi, cadute e danni di ogni genere; a volte bastano però alcuni accorgimenti per rendere l’ambiente in cui viviamo più sicuro. Disattenzione, eccesso di sicurezza, azioni compiute ‘in automatico’. Basta un attimo di sbadataggine ed è facile trovarsi con la frattura di un dito del piede oppure un arto fratturato a causa di una caduta dalla sedia mentre si appendono.. le tende alle finestre. Cadute dalle scale, scivoloni sul pavimento bagnato o nella vasca da bagno possono però portare a conseguenze ben più gravi: dalle fratture che possono richiedere lunghi tempi di guarigione e interventi chirurgici, fino ai traumi cranici o spinali che possono risultare invalidanti al 100% o addirittura letali.

PER UNA CASA PIU’ SICURA

Per scongiurare il più possibile il rischio di cadute domestiche – nell’anziano ma non solo – l’American Geriatrics Society in collaborazione con la British Geriatrics Society e l’American Academy of Orthopaedic Surgeons ha prodotto le linee guida per la prevenzione delle cadute nelle persone anziane (2001) documento che è stato preso a modello per avviare ‘strategie di prevenzione sul territorio’. Oltre a tenere ‘sotto osservazione’ il fenomeno, il documento prevede interventi di rilevazione delle caratteristiche strutturali e impiantistiche delle abitazioni degli anziani, campagne informative, fornitura di dispositivi di sicurezza a basso costo. Utopia? In attesa di verificare se si tratti di utopia o realtà, potrebbe bastare un po’ d’attenzione: rimuovere gli oggetti che possono intralciare il passo come tappeti, fili elettrici e prolunghe volanti, evitare i comportamenti a rischio come salire su sedie e scale pieghevoli, adottare tappetini antiscivolo in bagno.

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