Ragazzi sempre più precoci: lo sviluppo delle ossa arriva dieci mesi prima

Ragazzi sempre più precoci: lo sviluppo delle ossa arriva dieci mesi prima

I ragazzi di oggi crescono davvero in fretta, non si tratta solo di un modo di dire. Da un recente studio infatti emerge che raggiungono in anticipo non solo la pubertà ma anche la maturità ossea.  

I giovani del duemila raggiungono la maturità scheletrica in anticipo rispetto ai loro bisnonni nati all’inizio del secolo scorso: quasi 10 mesi prima nelle ragazze e 7 nei ragazzi. A sostenerlo è uno studio coordinato da Dana Duren, direttore del laboratorio di morfologia scheletrica dell’Università del Missouri e pubblicato su Clinical Orthopedics And Related Research.

Per giungere a questa conclusione i ricercatori statunitensi hanno valutato le radiografie di 1.292 bambini (665 maschi e 627 femmine), nati tra il 1915 e il 2006, concentrando l’attenzione sulle ossa delle mani e dei polsi, con l’obiettivo di individuare il momento esatto in cui inizia e termina lo sviluppo osseo, cioè quel processo indicatore del livello di maturazione ossea noto con il nome di

Fusione dell’epifisi.  

Terminata la calcificazione, l’osso “si fonde” e questo segna il completamento della crescita longitudinale delle ossa che, in genere è tra 16 e 17 anni per le femmine, 18-20 per i maschi. Lo spiega bene la professoressa Duren: «I nostri risultati mostrano che esiste una Nuova Normalità riguardo ai tempi necessari ai sistemi per raggiungere la piena maturità:

è la Fusione Epifisaria che inizia quando la struttura cartilaginea, presente nelle estremità delle ossa lunghe di bambini e adolescenti, comincia a connettere l’epifisi all’osso lungo attraverso piccole calcificazioni. Alla fine del processo il piatto di crescita calcifica completamente e si fonde all’osso lungo. Quando la fusione è completa lo è anche la crescita ossea”.

Lo studio evidenzia che la differenza di maturazione ossea non si è manifestata d’improvviso ma si è prodotta gradualmente nel corso del secolo scorso.

La ricerca non ci dice la causa di questa crescita anticipata ma appare chiaro che tale “nuova normalità” stia influenzando i tempi di assistenza pediatrica – ortopedica, imponendo ai pediatri stessi di modificare il timing dei controlli durante l’età dello sviluppo,  inducendoli a precorrere i tempi per scongiurare l’insorgere di una scoliosi, ad esempio, o spingendoli ad attivarsi per tempo, alcuni mesi prima, per verificare il prodursi di una eventuale dismetria (una differenza in lunghezza delle ossa delle gambe).

In altri casi bisogna anticipare anche le terapie ormonali quando queste vengano prescritte per favorire la crescita delle ossa lunghe.

A cura di Giovanni Cacia© Orthopedika Journal


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