In Casa di Cura Città di Bra(CU) arriva NAVIO, il robot che entra in sala operatoria e guida con precisione estrema la mano del chirurgo negli interventi di protesi di ginocchio, quando necessari. Tanta precisione si traduce in meno dolore post operatorio, più rapido recupero e maggiore durata dell’impianto.

Si chiama Navio: è il robot in “camice bianco” che, con una precisione chirurgica impensabile a occhi e mani umane, supporta il chirurgo ortopedico in ogni fase dell’intervento di protesi di ginocchio e che è operativo presso la Casa di cura Città di Bra dal mese di novembre 2019. «Dalla pianificazione pre-operatoria che personalizza intervento e scelta della protesi in base all’anatomia e cinematica (movimento) del ginocchio del paziente, fino all’intervento chirurgico e al posizionamento della protesi stessa, il robot Navio evita gli errori che possono causare nel paziente complicazioni come dolore o instabilità del ginocchio, anche a distanza di anni» dicono il responsabile dell’unità funzionale di ortopedia della Casa di Cura Città di Bra, dott. Stefano Carando, e il dott. Carlo Gazzarrini.
La Casa di Cura Città di Bra, clinica privata accreditata con il servizio nazionale è un centro di riferimento per la chirurgia ortopedica, protesica e la traumatologia dello sport, con oltre 4.000 casi trattati nel 2019, e circa 500 interventi annui di protesi di ginocchio. Tecnologie all’avanguardia, personale qualificato, fornitori di standing mondiale, equipe chirurgiche, mediche, riabilitative e infermieristiche di primo livello al servizio dei pazienti.
Robot “Navio”: come funziona?
Fase di pianificazione pre-operatoria: con i multipli sensori posizionati sulla gamba e coscia del paziente, il sistema Navio permette di eseguire uno studio cinematico preciso del ginocchio valutando eventuali lassità legamentose o deviazioni assiali dell’arto, e stabilire con la massima precisione il punto di inserimento delle componenti della protesi. Uno speciale strumento permette di ricostruire l’immagine 3D virtuale delle superfici articolari (tibiale e femorale), rilevando e tenendo in considerazione non solo l’anatomia, ma anche
il normale movimento del ginocchio, e valutando con precisione millimetrica la posizione delle componenti protesiche durante tutto l’arco del movimento.
Fase chirurgica: interviene il “manipolo robotico”, dotato di una fresa computer-assistita ad alta velocità che, nella mano del chirurgo, guida l’esecuzione dei tagli ossei necessari all’impianto della protesi, pianificati sul modello 3D virtuale nella fase pre-operatoria. Il manipolo robotico controllato dal computer procede ai tagli femorali e tibiali, asportando l’osso solo dove prestabilito. Infatti, se per errore, si uscisse dagli spazi, la fresa si retrae e si ferma.
Navio: quali sono i vantaggi per il paziente?
- Minore esposizione a radiazioni (X-ray): dotato di sensori posizionati sulla gamba del paziente, Navio non necessita di Rx o TAC per rilevare i dettagli anatomici e cinematici del paziente, necessari per il posizionamento preciso delle componenti protesiche.
- Massima accuratezza nella posizione dell’impianto sia statico che dinamico: il braccio robotico, nelle mani del chirurgo, si disattiva se durante l’intervento il robot rileva che la fresa sta andando a tagliare più osso del necessario (si tratta di precisione millimetrica)
- Meno dolore e meno farmaci antidolorifici dopo l’intervento: la precisione anatomica riduce il dolore nel post-operatorio
- Ridotti tempi di degenza: precisione e meno dolore significano più precoce riabilitazione, spesso già dopo qualche ora dall’intervento, specie nelle protesi monocompartimentali
- Massimo recupero possibile del movimento naturale del ginocchio: grazie alla precisione nella rilevazione con i sensori della cinematica del paziente
- Migliore propriocettività: migliora la sensazione di non avere “un corpo estraneo” nel ginocchio, anche in caso di protesi totale
- Più rapido ritorno alla vita quotidiana e allo sport
- Maggiore soddisfazione del paziente
- Aumento della longevità della protesi: estrema precisione dell’impianto ha dimostrato aumentare la longevità della protesi stessa
Artrosi e protesi di ginocchio: sempre più giovane l’età media dei pazienti
Al contrario di quanto si pensi, l’artrosi di ginocchio non colpisce solo gli anziani: traumi giovanili ai menischi o altre strutture del ginocchio, malattie infiammatorie o reumatiche, ginocchia “storte” in varismo o valgismo (a X o “del fantino”) aumentano il rischio di degenerazione della cartilagine articolare che porta all’artrosi. Sebbene le cause siano diverse, il dolore da artrosi è uguale ad ogni età: prima, compare solo nei movimenti, poi anche a riposo, e infine può portare a disabilità e riduzione della qualità di vita, rendendo difficili azioni quotidiane come fare le scalee salire in auto. «Oggi, sono sempre più i pazienti con artrosi di ginocchio che non chiedono solo di tornare a camminare senza dolore, ma vogliono anche continuare a fare sport – concludono i dottori Stefano Carando e Carlo Gazzarrini. – Pertanto, un sistema robotico che permetta al paziente di recuperare la cinematica naturale del ginocchio, grazie al posizionamento estremamente preciso della protesi di ginocchio, significa restituire al paziente anche la qualità di vita che aveva prima dell’artrosi».