Osteoporosi: a rischio le donne obese a “mela”

Osteoporosi: a rischio le donne obese a “mela”Lo dichiara la ricerca della RSNA, distinguendo le donne obese in due forme fisiche. Le donne “a mela” hanno la parte superiore del corpo più prominente rispetto a quella inferiore perché accumulano il grasso a livello addominale; le donne “a pera”, invece hanno fianchi larghi per l’accumulo di grasso a su fianchi e glutei.
 
A cura di Redazione, intervista al Dottor G. Zecchinato
“Se il rapporto vita-fianchi è sbilanciato verso la vita o si ha una grossa percentuale di grasso addominale, la situazione di sovrappeso va osservata con maggiore attenzione in quanto spesso associata a patologie metaboliche e cardiovascolari” spiega Zecchinato. “Il grasso a mela è a localizzazione viscerale, al contrario di quello a pera che risulta in gran parte sottocutaneo. Dai dati raccolti gli esperti hanno dedotto che le donne con più grasso viscerale hanno una densità ossea più bassa, causa principale del rischio osteoporosi”.

RIMEDI NATURALI, FARMACI E NUOVE TERAPIE

L’osteoporosi si può contrastare con terapie farmacologiche e non. Un maggior apporto proteico nella dieta aiuta a mantenere la funzionalità del sistema muscolo-scheletrico migliorando la capacità motoria e riducendo il rischio di cadute e fratture. L’esposizione al sole aumenta la vitamina D3 e quindi l’assorbimento del calcio. “Tra le terapie farmacologiche difosfonati, paratormone, teriparatide e ranelato di stronzio hanno efficacia dimostrata nel ridurre il rischio di fratture vertebrali e del femore” spiega Zecchinato; “nutriamo però grandi speranze nel Denosumab, un anticorpo monoclonale che agisce sugli osteoclasti”.
“La vitamina D3” conclude il Dottor Zecchinato fornendo un altro spunto interessante “oltre a costituire un elemento importante nella cura dell’osteoporosi sembra avere un ruolo preventivo nel rischio di tumore alla mammella” come suggeriscono studi recenti.

UNA BUONA PREVENZIONE CONTRASTA IL PROBLEMA

L’osteoporosi si può contrastare con una dieta ricca di calcio e vitamina D, praticando una costante attività fisica che stimola anche la calcificazione ossea e aumentando l’esposizione al sole con protezione adeguata. E’ importante evitare il fumo e utilizzare terapie farmacologiche preventive nei casi in cui è richiesto. Essenziale anche ridurre i fattori di rischio cadute come disabilità motoria, deficit visivi, disturbi dell’equilibrio e demenza senile.
© Orthopedika Journal

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