
La lussazione del gomito ha stroncato i sogni di gloria alle Olimpiadi dell’armeno Andranik Karapetyan considerato tra i favoriti alla corsa per la medaglia d’oro, dopo avere vinto gli europei nel sollevamento pesi.
La terribile lussazione del gomito è avvenuta a causa di uno strattonamento, tipico del gesto atletico del sollevamento pesi, proprio mentre tentava di sollevare 195 kg nella gara di slancio. All’inizio della sua performance tutto sembrava andare bene, l’armeno aveva sollevato il bilanciere e lo aveva portato correttamente sopra la testa. Poi, però, è sembrato evidente a tutti che qualcosa non andava e si è visto come il suo braccio sinistro si era piegato in maniera innaturale.
Cosa è successo al braccio dell’armeno?
La lussazione del gomito o dislocazione consiste nella perdita dei normali rapporti e posizione delle tre ossa (omero, radio ed ulna) uniti insieme a formare l’articolazione del gomito. Generalmente il trauma che causa una lussazione del gomito è dovuto ad una caduta con appoggio sulla mano o in situazioni come quelle accadute all’atleta durante le Olimpiadi, cioè un sollevamento improvviso o un oscillamento improprio del braccio, magari con uno strappo improvviso. La lussazione del gomito, la più frequente dopo quella di spalla, nella maggior parte dei casi si sviluppa posteriormente con l’ulna che si porta dietro l’omero oppure è accompagnata da una frattura della testa del radio o di altre porzioni ossee.
Sono considerati fattori di rischio la giovane età, il sesso (la patologia colpisce maggiormente i maschi), una predisposizione ereditaria e praticare qualsiasi tipo di sport.
Come si tratta?
Al giovane campione armeno è stato necessario un trattamento urgente in sedazione di “riduzione” che serve a riallineare le ossa nella posizione originaria. Il campione dovrà lasciare le Olimpiadi senza medaglie ma con un gesso seguito, dopo alcuni giorni, da un tutore per circa sei settimane. La fisioterapia consentirà poi di riacquisire movimento e forza del braccio fino alle prossime Olimpiadi. Auguriamo rapida e completa guarigione al campione!
A cura di Giovanni Cacia
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