Ne soffrono milioni di italiani, ma spesso dietro al mal di schiena si nasconde un problema all’anca. Infatti mal di schiena e dolore all’anca hanno quasi sempre gli stessi sintomi ed è facile che il paziente confonda il dolore all’anca con il mal di schiena. Come capire se il dolore è legato all’anca? È meglio camminare o evitare il movimento? Quali farmaci assumere e come intervenire?
Rispondono i dottori Iwan Di Gallo, Helmuth Volgger e Georg Weifner di Bressanone.
Di mal di schiena soffrono milioni di italiani. Le cause possono essere le più diverse, ma non è raro che il mal di schiena nasconda problemi riferiti all’anca. “Talvolta mal di schiena e dolore all’anca hanno gli stessi sintomi e per questo è facile che il paziente confonda il dolore all’anca con il mal di schiena – spiega il dottor Georg Weifner, ortopedico di Ortho-Team a Bressanone. – In altri casi invece l’artrosi all’anca, se non curata, negli anni può causare anche mal di schiena. In tutti i casi però è importante capire l’origine del problema e risolverlo. Solo l’esame clinico permette di capire quale sia la causa del problema.”
Mal di schiena? Scopri se è l’anca.
Dolore all’anca e mal di schiena possono comparire insieme ma non essere associati a uno stesso problema. Ecco quando il mal di schiena potrebbe nascondere una malattia dell’anca:
1. La schiena fa male quando si sta seduti a lungo per esempio sulla sedia o poltrona
2. La schiena fa male quando, dopo un periodo di inattività, si inizia a camminare ma dopo i primi passi il dolore migliora o passa
3. Il dolore alla schiena è riferito sopra la natica lateralmente
4. Il dolore alla schiena è di tipo trafittivo, nella zona bassa della schiena, e si può avvertire anche all’inguine
5. Il dolore alla schiena compare sotto carico, sollevando pesi, tagliando l’erba, facendo sforzi fisici
6. Camminare davanti a uno specchio:
7. Se è la schiena: il paziente cammina leggermente piegato in avanti
8. Se è l’anca: il paziente ha una camminata dondolante, simile a una zoppia che devia sempre verso l’anca che fa male.
“Nel mal di schiena il dolore inguinale è raro, pertanto è difficile confonderlo. Quando compare dolore all’inguine è senza dubbio riferito all’anca – continua il dottor Iwan Di Gallo, ortopedico del team di Bressanone. – Se poi il paziente avverte anche una rigidità all’anca, il dolore inguinale è facile che sia causato da un’artrosi da postura dell’anca. Già il medico di famiglia può, in molti casi, visitando il paziente, prescrivere un trattamento farmacologico con analgesici oppure una visita specialistica per approfondire la causa del dolore. Se si tratta di anca, gli analgesici fanno passare il dolore più velocemente rispetto al dolore alla schiena. Dal momento che è sconsigliato assumere questi farmaci per lunghi periodi, se il dolore ricompare è bene rivolgersi a un ortopedico per valutare il problema.”
L’anca fa male? Cammina che ti passa.
Con il mal di schiena è consigliabile il riposo, ma se a procurare il mal di schiena è invece l’anca, è meglio muoversi. “In realtà, il movimento non solo fa bene all’articolazione dell’anca ma non influisce neppure negativamente sull’evoluzione dell’artrosi, nel caso si tratti di artrosi in fase iniziale – sottolineano gli esperti. – Camminare, andare in bicicletta, nuotare sono attività che possono fare bene all’anca e alla muscolatura. L’unica eccezione è per chi svolge attività usuranti, come lavori pesanti o sport che prevedono gesti ripetitivi come la corsa, per esempio; in questi casi, continuare a caricare sull’anca può aggravare il problema”.
Se il problema non passa?
La chirurgia di sostituzione dell’articolazione malata con una protesi è certamente risolutiva dell’artrosi all’anca ma non è sempre indicata, soprattutto nelle fasi iniziali della malattia. “Anche se l’intervento di endoprotesi dell’anca è oggi un intervento sicuro, risolutivo e duraturo grazie alle protesi moderne che durano più a lungo e hanno design che le rendono più vicine alla naturale articolazione dell’anca, l’indicazione all’intervento non dipende soltanto dall’esito degli esami strumentali come la radiografia dell’anca, per esempio. Infatti, quando la qualità della vita del paziente si riduce a causa del dolore e il paziente non riesce più a muoversi, lavorare o socializzare, è quello il momento per smettere con le terapie conservative, tipo analgesici o infiltrazioni di acido ialuronico, e passare, senza timore, alla chirurgia. Il dolore passa subito dopo l’intervento e, con le moderne tecniche, la riabilitazione è immediata e inizia dopo poche ore dall’intervento. Già il giorno dopo l’intervento il paziente cammina con le stampelle, fino ad abbandonarle dopo qualche settimana di fisioterapia.”
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