Chi ha detto che una buona convivenza con le malattie croniche debba essere legata all’assunzione di farmaci? I risultati di un innovativo progetto Ampa (promosso dal 2009 dall’Istituto di Medicina dello Sport e dell’Attività Motoria di Vittorio Veneto in collaborazione con l’Ulss 7) mostrano come un’adeguata attività fisica possa migliorare significativamente la qualità della vita di persone affette da questo tipo di patologie.
200 persone, di età compresa tra i 35 e gli 85 anni, affette da malattie croniche di diversa natura (neoplasie, bronco-pneumopatie, patologie cardiovascolari, metaboliche ed articolari) sono state arruolate all’interno del progetto Ampa “Attività motoria personalizzata e adattata”. Un’attenta analisi dei singoli casi clinici ha permesso di ottenere la valutazione funzionale di ogni soggetto, utile successivamente allo specialista in medicina dello sport per mettere a punto un programma di esercizi fisici “ad hoc” per ogni singolo.
Al progetto hanno aderito i medici e le unità operative dei presidi ospedalieri di Conegliano e Vittorio Veneto, che hanno reclutato e seguito i soggetti durante tutto il percorso.
MENO FARMACI, PIÙ BENESSERE
I risultati ottenuti hanno dimostrato l’efficacia della sport-terapia personalizzata soprattutto nel miglioramento generale della qualità della vita. E’ stato dimostrato infatti un miglioramento delle funzionalità respiratoria e cardiovascolare, documentato anche da innalzamento del massimo consumo di ossigeno, riduzione dei valori minimi e massimi della pressione arteriosa, dei livelli di colesterolo e dell’indice di massa corporea. Inoltre, nei diabetici è stata rilevata una netta riduzione della glicemia.
È importante sottolineare che, una parte delle persone prese in esame, ha ridotto il consumo dei farmaci abitualmente assunti; nonostante la percentuale sia “solo” del 22,6%, questo è in realtà un dato molto promettente se si pensa che tali pazienti assumono una terapia farmacologica quasi invariata nel corso del tempo. Infine, miglioramenti a livello respiratorio sono stati evidenziati anche in alcune delle persone affette da broncopneumatipe.
Si tratta certamente di un nuovo approccio terapeutico di cui sentiremo ancora parlare.
A cura di Sara Canali
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