Le sfide bioniche dell’uomo moderno

Nella serie televisiva ‘The Six Million Dollar Man’ il colonnello Steve Austin, a causa di un incidente in missione, perde entrambi gli arti inferiori, il braccio destro e l’occhio sinistro. Su di lui agisce la bionica d’avanguardia per sostituire gli organi danneggiati. Così racconta l’America dei film d’avanguardia in una serie televisiva che prende il titolo dal costo dell’intervento, appunto sei milioni di dollari. Grazie agli organi bionici, Steve Austin acquisisce capacità eccezionali: elevate velocità nella corsa, forza fuori dal comune nelle braccia e una visione ravvicinata di oggetti molto lontani. Nel film, Steve Austin, dopo l’intervento, lavorerà per l’OSI (Office of Strategic Information) che ha richiesto e finanziato il progetto. Poi, per par condicio, gli USA strizzano l’occhio alle donne: nasce la prima donna bionica della televisione. Proprio come il colonnello Steve Austin, Jaime decide di mettere al servizio dell’OSI le proprie facoltà bioniche come agente segreto. Usando la forza che le fornisce la scienza bionica, porta a termine le sue missioni lanciando un messaggio positivo nei confronti della ricerca medica che negli anni 60-70 ha la sua massima accelerazione.

di Andrea Cacia

NEL 2006 SI VA OLTRE
Il 2006 è un anno da ricordare per la bionica: Mrs Michell, ex marine americana, diventa la prima donna al mondo con braccio bionico controllato dalla mente.
Sfruttando le conoscenze ricavate dal primo impianto di braccio su un uomo, tale Jesse Sullivan del Tennessee, vengono migliorate le proprietà dell’arto meccanico al punto da riconoscere al tatto un corpo freddo o caldo. L’intervento effettuato al Rehabilitation Institute of Chicago (RIC) ha permesso di ricollegare i nervi della spalla amputata ai muscoli sani del torace (reinnervazione mirata del muscolo – TMR), consentendo alla donna di muovere il “braccio” in maniera naturale semplicemente pensando all’azione da compiere.

DALL’INSTABILITÀ ALLA STABILITÀ.
Il braccio artificiale in passato aveva numerosi svantaggi: non esisteva infatti un solido contatto con lo scheletro, lo sfregamento continuo poteva dare origine a dolorose piaghe, l’ancoraggio intracutaneo della protesi alle ossa poteva rivelarsi letale per le infezioni, dichiara il Journal of Anatomy.
Così, sempre nel 2006, studiando le corna dei cervi, alcuni ricercatori di Biomedicina della London University College hanno scoperto che per impiantare la protesi all’osso era possibile utilizzare fissaggi in titanio eliminando i rischi di rigetto (tecnica dell’Intraosseous Transcutaneous Amputation Prosthesis).

BIONICA A PORTATA DI TUTTI?
Secondo la rivista scientifica ‘Scienza e Pace’ sul web nei paesi in via di sviluppo si ottengono protesi in tre modi: 1) assemblando componenti fabbricati dai grandi produttori mondiali e arrivando a un costo di circa 1.000 dollari a protesi 2) con un metodo misto fatto di componenti importate e fatte in casa; 3) fabbricando interamente la protesi con altri materiali.
Nel 2003 solo utilizzando il polipropilene, materiale riciclabile a basso costo, i tecnici del centro orto protesico di Emergency in Iraq hanno realizzato un’ottima protesi di ginocchio al costo di 50 dollari mentre, fatto in lega leggera e da un produttore mondiale, la stessa costerebbe circa 3.000 euro.

E IN ITALIA?
Le cifre sembrano essere molto distanti da quelle fornite dall’Associazione Raggiungere che racconta la storia di Patrick, il primo adolescente a fare uso di protesi di arto superiore i-Limb Pulse il cui prezzo di mercato si aggirerebbe intorno a 20.000 euro. Come dichiara il direttore del Centro protesi INAIL di Vigorso di Budrio (provincia di Bologna) non solo il costo di 20.000 euro non è rimborsato dal Sistema Sanitario Nazionale in quanto in Italia è ancora in fase di sperimentazione, ma la protesi mioelettrica i-Limb, se da un lato è grandiosa per funzionalità – consente di muovere le dita singolarmente – dall’altro si rivela debole in resistenza e forza soprattutto in presenza della guaina estetica di copertura.
Gli svantaggi del costo e della forza sono però compensati dalla possibilità di controllare con altissima precisione le dita per afferrare oggetti minuscoli come dadi o monetine.

SOLUZIONI ALLE MUTILAZIONI DI GUERRA
Sono oltre 400 i giovani soldati mutilati durante l’intervento americano nella guerra in Afghanistan, senza contare quelli della guerra in Iraq e della precedente Guerra del Golfo. Per questo motivo, il Ministero della Difesa americana ha finanziato la realizzazione di protesi bioniche con oltre 60 milioni di dollari di cui beneficeranno più di trenta gruppi di ricerca al Revolutionizing Prosthetics Program.

LA DOMANDA IN ATTESA DI RISPOSTA
Leggendo l’articolo insieme al dottor Cesare Mariani, esperto di Orthopedika sempre attento alle novità biotecnologiche, ci chiediamo “Questa tecnologia potrà essere d’aiuto anche a coloro che per motivi congeniti (agenesia) sono dalla nascita privi di un arto o di parte di esso?” È la domanda che, per ora, è in attesa di risposta.

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