Le rughe predicono il rischio di fratture

Le rughe predicono il rischio di fratture

Vale solo per le donne: le rughe del viso, insieme alla qualità generale della pelle, possono predire come sarà il futuro delle ossa nelle donne in menopausa precoce.

A cura di Liana Zorzi

Lo rivela uno studio condotto dai ricercatori della Yale School of Medicine presentato all’Endocrine Society a Boston; secondo i ricercatori, le rughe non rivelano solo l’età, ma permetterebbero anche di predire il rischio di fratture ossee più avanti negli anni, almeno nelle donne. “Pelle e ossa condividono blocchi proteici, e l’invecchiamento è accompagnato da modificazioni della cute e dal deterioramento delle ossa, in termini di quantità e qualità”, dice Lubna Pal, ricercatore del team che ha condotto lo studio su 114 donne.

Partendo dall’ipotesi dell’esistenza di un legame tra epidermide e ossa, il suo team ha studiato un sottogruppo di donne in menopausa precoce, entro tre anni dall’ultimo ciclo mestruale. I ricercatori hanno valutato qualità della pelle e rughe in 11 aree chiave localizzate tra viso e collo nelle donne coinvolte nello studio, valutando anche elasticità della pelle su fronte e guance con un dispositivo chiamato durometro, oltre a monitorare la densità minerale ossea. «Abbiamo scoperto che un peggioramento delle rughe è correlato a una minore densità ossea nelle donne monitorate» afferma Lubna Pal. “Insomma, peggiori sono le rughe, minore è la densità ossea, e questa relazione è indipendente dall’età e da altri fattori noti per influenzare la massa ossea”.

Al contrario, se la pelle è più compatta ed elastica, la densità ossea risulta migliore: “un ulteriore elemento che può aiutare i medici a identificare le donne a rischio frattura dopo la menopausa in un batter d’occhio, e senza “dover per forza ricorrere a costosi test», concludono gli studiosi.

 © Orthopedika Journal

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