Tempo di vacanze per 20 milioni di italiani: un indagine-sondaggio di Trademark Italia-Ipsos condotta su un campione di 600 turisti conferma che quest’anno le mete saranno meno esotiche, i giorni ridotti ma alla villeggiatura non si rinuncia. E se 7 connazionali su 10 preferiscono il mare, anche la montagna resta una meta gettonata per chi vuole fuggire dal caldo. Qualunque sia la destinazione, gli esperti raccomandano prudenza: quando ci si rilassa e l’attenzione cala gli incidenti sono all’ordine del giorno
A cura di Valeria Tagni, consulenza di Ferdinando Da Rin, Istituti Codivilla–Putti, Cortina d’Ampezzo (BL), Mario Bortolato, primario del reparto di Ortopedia dell’Ospedale Civile di Chioggia, e di Marco Cassini, Direttore dell’Unità Complessa di Ortopedia presso l’Ospedale di Legnago
NON SOTTOVALUTARE LA MONTAGNA!
Il 75% degli incidenti estivi in montagna sono causati da scivolamento su pendio. Il dato viene dal CAI, le cui guide e responsabili del soccorso alpino si impegnano ogni anno nell’ambizioso progetto MontagnaMica e Sicura per prevenire gli incidenti in alta quota. “In troppi sottovalutano fatica e preparazione” afferma Fabio Rufus Bristot, responsabile del soccorso alpino per la regione Veneto, sottolineando come gli incidenti di montagna siano aumentati del 16% lo scorso anno e tre interventi su quattro sono realizzati per aiutare i cosiddetti “montanari della domenica”.
Lo conferma Ferdinando Da Rin, che per molti anni si è occupato di soccorso alpino: “Spesso gli escursionisti in erba sono impreparati sia sull’attrezzatura che sulla condizione fisica perché non fanno alcuna attività di potenziamento muscolare e allenamento per prepararsi ad un’uscita. Risultato: incidenti banali dovuti alla stanchezza come distorsioni di caviglia e ginocchio, fratture alla caviglia o al polso”.
UN BUON TREKKING COMINCIA DALL’ATTREZZATURA
“A chi intraprende un trekking consiglio di informarsi sulle difficoltà del percorso e valutare le condizioni meteo – continua l’esperto. – È fondamentale dotarsi di equipaggiamento adatto: scarponi da montagna e non le scarpe da ginnastica basse, di moda nelle palestre, poco adatte a camminare su sentieri e ghiaioni perché hanno una suola che scivola facilmente; poi, giacca a vento per riparare da freddo, vento e pioggia che in montagna arriva all’improvviso, e maglione di lana che trattiene la temperatura corporea anche bagnato. Per finire cibo e acqua per reintegrare i liquidi persi con la camminata, da assumere anche se non si ha lo stimolo della sete. I paesaggi montani sono meravigliosi e non c’è nulla di più bello di una camminata in questo ambiente, ma bisogna avere una preparazione fisica adeguata e un’attrezzatura idonea: non affrontate la montagna con superficialità ma pensate anche a chi, nel momento del bisogno, dovrà venirvi a soccorrere” conclude Da Rin.
INSIDIE DA SPIAGGIA
Neanche il mare è esente da rischi: l’OMS denuncia infortuni in acqua per 3 milioni di bambini l’anno, una delle principali cause di mortalità accidentale dei più piccoli. E l’annegamento è solo uno dei tanti pericoli per chi si gode le vacanze in spiaggia. Basta uno scivolone sugli scogli per rischiare una lesione, mentre una partitella a racchettoni o un jogging incauto sulla riva può risultare deleterio per muscoli e legamenti. “Il villeggiante comune incorre frequentemente in distorsioni a carico di caviglia e ginocchia perché spesso cammina o corre scalzo o con calzature poco protettive – spiega Bortolato dell’Ospedale di Chioggia che si trova a una manciata di chilometri dal mare. – Frequenti anche le distorsioni ai polsi regalate dal beach volley; in questi casi una buona preparazione fisica fin dai mesi precedenti è fondamentale per ridurre l’incidenza dei traumi”.
CONSIGLI SALVA-VACANZA E SALVA-VITA
“Fare jogging sulla sabbia è consigliato solo a chi è in perfette condizioni e allenato, in quanto il dispendio energetico aumenta correndo su un terreno morbido ed è quindi maggiore l’affaticamento fisico” continua l’esperto. Nel caso di sport quali windsurf e kitesurf, che espongono a rischio trauma spalle, colonna lombare, caviglie e ginocchia, la preparazione fisica e tecnica diventa indispensabile soprattutto alla luce delle condizioni estreme di mare e vento in cui questi sport vengono praticati. Meno frequenti, ma molto più gravi e con esiti invalidanti o addirittura mortali, i traumi distorsivi o le fratture a carico del rachide cervicale: ai giovani che si tuffano incoscientemente senza valutare la profondità dell’acqua o la presenza di scogli sommersi consiglio attenzione e prudenza.” Usare la testa anche in vacanza è d’obbligo.