Il tennis è uno sport molto diffuso in Italia: secondo la Federazione Nazionale Tennis i tesserati in Italia sono oltre 100.000 e più di un milione i praticanti occasionali. Considerato apparentemente semplice, in realtà, come ogni altro sport, va approcciato con cautela. Qualcuno infatti potrebbe dire che basta impugnare una racchetta e colpire una pallina in volo: è davvero sufficiente?
A cura di Andrea Cacia
Come per lo sci, anche il tennis richiederebbe ‘l’impostazione’ di un maestro per imparare il gesto tecnico evitando gli errori che, spesso, sono la causa di lesioni e traumi. Infatti, mancanza di allenamento e scarsa padronanza del proprio corpo possono essere la causa di microtraumi che a volte si ‘fanno sentire’ solo dopo diversi giorni. La somma dei piccoli infortuni che possono avvenire giocando a tennis può avere conseguenze serie fino a diventare dolore cronico e persistente (per almeno sei mesi) che necessita di cure e trattamenti medici.
SE È UN PROBLEMA DI CUFFIA
La lesione da sovraccarico più frequente nei tennisti interessa la cuffia dei rotatori, una struttura muscolo-tendinea composta da quattro muscoli e dai rispettivi tendini (grande circa 5 cm), che ingloba la testa dell’omero e serve a mantenere la stabilità della spalla. Nella parte superiore si trova il tendine del muscolo sovraspinato, anteriormente quello del muscolo sottoscapolare e posteriormente i tendini dei muscoli sottospinato e piccolo rotondo. Contraendosi, questi muscoli stabilizzano la spalla impedendone la lussazione (fuoriuscita della testa omerale dalla cavità glenoidea). Pertanto, la lesione dei tendini della cuffia dei rotatori impedisce di alzare il braccio e mantenerlo sollevato lateralmente tra i 60 e i 120 gradi. Spesso il dolore insorge in maniera intensa di notte, e il paziente può accusare una carenza di forza durante movimenti semplici: gesti quotidiani come pettinarsi possono rivelarsi ardui. Talvolta può dare sollievo al dolore provocato per esempio da uno strappo alla cuffia, l’applicazione di un tampone caldo per circa 20 minuti. In ogni caso, un dolore alla spalla non è mai da sottovalutare e, ogni tennista lo sa bene, meglio andare subito dal medico che rischiare di dover appendere la racchetta al chiodo.
BATTUTA O SERVIZIO
I dolori alla spalla che insorgono principalmente durante la battuta, rappresentano circa il 15% di tutti i sintomi riguardanti il sistema muscolo-scheletrico, con un’incidenza annuale di 15 nuovi casi ogni 1.000 persone. Infatti, il gesto di alzare il braccio sopra la testa, ripetuto spesso durante una partita, se non è tecnicamente corretto, può procurare fastidiosi dolori alla spalla causati da stiramenti di tendini e legamenti che possono degenerare in lesioni. La battuta mal controllata, infine, proprio per la caratteristica del gesto tecnico, a lungo andare potrebbe far insorgere anche problemi alla schiena, confermano gli esperti: i dischi vertebrali, infatti, sembrano essere i più colpiti, soprattutto nella zona dorsale e lombare.
E QUANDO NON È LA SPALLA…
Infiammazioni al polso e al gomito possono essere la causa di fastidi alla spalla. L’epicondilite omerale o “gomito del tennista”, infatti, è molto frequente fra i giocatori amatoriali e occasionali di età compresa tra 30 e 50 anni ed è determinata da un “overuse” funzionale dei tendini del gomito.
“Spesso può essere questione di prudenza – afferma il dottor Andrea Miti, direttore dell’Unità Ospedaliera Struttura Complessa di Ortopedia-Traumatologia dell’ULSS 12 di Mestre-Venezia. – Un’epicondilite al gomito molto dolorosa può condizionare il movimento rotatorio dell’atleta che per non sentire dolore sovraccarica la spalla. I movimenti scomposti uniti a mancanza di allenamento e di stretching fanno il resto”.
http://www.youtube.com/watch?v=_JPDwLu9UAI&feature=related
OCCHIO ALL’ATTREZZATURA
La scelta dell’attrezzatura è una componente importante sia per la performance sportiva, sia per la sicurezza del tennista: una racchetta troppo rigida indebolisce la resistenza del tessuto muscolare e tendineo alle sollecitazioni; scegliere il manico adatto alla mano permette di evitare il sovraccarico dell’avambraccio con conseguente dolore al gomito e alla spalla; le corde della racchetta, inoltre, devono essere tese in modo da impedire alle onde di vibrazione provocate dall’impatto con la pallina di ripercuotersi sull’intero arto. Anche se alcune case produttrici di racchette da tennis hanno pensato di commercializzare racchette anti epicondilite, il segreto sembra essere un’impostazione di gioco prudente, non aggressiva.
E se non bastasse, anche la pallina ha la sua importanza: una pallina regolare e in ottime condizioni permette di ottenere un buon impatto sulla racchetta. Ma per le lezioni che fare?
IMPARIAMO SUL WEB
Voglio provare a giocare a tennis ma non possono permettermi le lezioni di un maestro? In attesa di risparmiare i 20-25 euro che servono per un’ora di lezione, il web può essere d’aiuto: nella rete esistono video che documentano come impugnare correttamente la racchetta, come effettuare il servizio, come allenare i muscoli degli arti superiori; video con moviola, commenti tecnici di esperti e campioni mondiali.
http://www.youtube.com/user/txchou?blend=3&ob=4
Video-scuola che illustrano come, in uno sport che apparentemente coinvolge soprattutto gli arti superiori, siano invece importantissimi anche quelli inferiori
Infatti, quando si colpisce la palla, gli arti inferiori aiutano il movimento delle braccia per evitare sovraccarichi inutili e dannosi.
http://www.youtube.com/user/txchou?blend=3&ob=4#p/u/12/iQAwL4iVD0g
Utilissimi anche gli esercizi di stretching facili da fare in casa, al parco, in palestra.
http://www.youtube.com/watch?v=CagoT6wVrNc&feature=channel
http://www.youtube.com/watch?feature=iv&v=fsJJQsvW7mA&annotation_id=annotation_905004
Niente soluzioni facili però, neanche per gli internauti. Se nonostante le lezioni dei campioni spalla o gomito ‘bruciano’, i consigli sono sempre gli stessi: fermarsi, non sovraccaricare l’arto dolorante, rivolgersi al medico Se poi, nonostante il poco allenamento, riuscite a vincere un match point senza dolore alle spalle, non azzardate il lancio della racchetta per esultare: potrebbe essere il gesto fatale per il vostro gomito!





