Fratture: come nasce il fissatore di Castaman

Fratture: come nasce il fissatore di Castaman

Appassionato di meccanica fin dall’infanzia, Enrico Castaman, oggi Primario del reparto di Ortopedia a Montecchio Maggiore (VI), è l’inventore di un modello originale di fissatore. Realizzato negli anni tra il 1978 e 1983 nell’officina di un suo amico tra torni e frese, il fissatore risponde a criteri di semplicità ed efficienza, distinguendosi per la spiccata praticità e un’elevata capacità di accelerare la formazione del callo osseo: “Già in quegli anni mi apparivano antieconomici e scomodi i fissatori disponibili. I dibattiti anche polemici che si tenevano nei congressi sull’utilizzo o meno dei fissatori, su quali strumentari fossero migliori e con quali criteri gestirli, mi stimolarono a ideare e costruire una versione più aggiornata. Grazie anche all’appoggio e incoraggiamento del Primario che guidava il reparto dove lavoravo come giovane ortopedico, nasceva il prototipo del primo fissatore esterno realmente modulare, ispirato cioè al concetto di un meccano a componenti semplici assemblabili in molteplici maniere – racconta Enrico Castaman. “In modo assolutamente particolare, il primo fissatore già esprimeva una versatilità in grado di fornire soluzioni di superamento tra le diverse Scuole, una risposta tecnica “polivalente”: conservando sempre questa elementare quanto efficacissima prerogativa, fu poi migliorato nel design dalle Aziende e diffuso negli Ospedali”.

NEL DETTAGLIO: MATERIALI E COMPLICANZE
Il Fissatore Polivalente di Castaman si applica in pochi minuti anche solo con anestesia regionale o locale e permette la riabilitazione già dopo poche ore. “Il meccanismo d’azione del dispositivo si basa in primo luogo sulla sua flessibilità. È costruito in alluminio e materiale plastico con una strutturazione che trasmette sullo scheletro nella giusta dose e direzione le sollecitazioni fisiche derivanti dalle attività dell’arto. Inoltre, i congegni dell’apparecchio, azionabili a seconda delle esigenze specifiche del caso, sono in grado di indurre anche tensioni mirate sull’osso, vere sferzate biologiche con cui perfezionare la solidificazione – precisa l’ortopedico. –Dopo l’applicazione dell’apparecchio si attua una ripresa graduale del carico, “testandola” al meglio con opportuni programmi di fisiokinesiterapia. In impianti ben eseguiti e controllati, le complicazioni sono rare e per lo più si superano con semplici accorgimenti medici o posturali “.

A cura di Giovanni Cacia
Intervista all’inventore del Fissatore Polivalente di Castaman

© Orthopedika Journal

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