Prima di trattare l’epicondilite è necessario escludere altre cause con sintomi uguali o molto simili. Infatti, all’inizio e senza esami specifici, non è sempre facile escludere altre patologie come, ad esempio, un intrappolamento del nervo radiale nell’avambraccio, patologie dell’articolazione del gomito come l’artrosi oppure una instabilità laterale del gomito.
Anche una sublussazione del tricipite o una irritazione del nervo cutaneo laterale dell’avambraccio danno sintomi che possono esser confusi con un’epicondilite. “Nella mia esperienza di ortopedico, sono pochi i casi che hanno richiesto il trattamento chirurgico e in alcuni casi si trattava di reinterventi per “recidive” dove la prima diagnosi non era stata corretta. Il riposo, soprattutto evitando i movimenti a rischio e l’assunzione di farmaci antiflogistici, di norma risolvono la sintomatologia. Quando il dolore dura ormai da tempo, io pratico una singola infiltrazione locale di cortisonici con anestetico che può dare sollievo e a volte risolvere completamente il dolore. Resta che ogni terapia è un aiuto, mentre il riposo rappresenta la vera cura soprattutto nelle fasi iniziali della malattia”.
A cura della Redazione con la collaborazione di Andrea Miti, Direttore del reparto di ortopedia e traumatologia dell’Ospedale dell’Angelo di Mestre (VE)
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