Donna e obesità, alto rischio di osteoporosi

Donna e obesità, alto rischio di osteoporosiUna ricerca statunitense della Harvard Medical School presentata al meeting della Radiological Society of North America 2010 (RSNA) smentisce il luogo comune che essere in sovrappeso protegga dall’osteoporosi. Al contrario l’obesità, oltre ad essere uno dei maggiori problemi per la salute pubblica, costituisce un fattore di rischio per l’insorgenza della malattia.
A cura di Redazione, intervista il Dottor Gino Zecchinato, specialista in traumatologia e chirurgia della spalla e del ginocchio presso l’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale Civile S. Bortolo di Vicenza.
L’osteoporosi interessa 5 milioni di italiani e di questi l’80% sono donne in postmenopausa. Il 46% delle 70-79enni ha un’osteoporosi conclamata. Il risultato è che in Italia ogni anno si contano 250.000 fratture di cui 70.000 al femore e 20.000 vertebrali, con conseguenze disabilitanti ed elevato costo sociale (dati dell’Istituto Neurotraumatologico Italiano).
L’obesità è strettamente correlata con l’osteoporosi perché diminuisce i minerali all’interno delle ossa danneggiando lo scheletro.
“Gli acidi grassi saturi di origine animale che assumiamo con l’alimentazione, unendosi agli ioni di calcio, possono portare alla formazione di composti insolubili che vengono assorbiti con difficoltà dall’ileo (un tratto dell’intestino). Il corpo così non riesce ad assumere la giusta quantità di calcio. Per evitare questo problema, l’apporto lipidico nella dieta dovrebbe essere limitato al 30% delle calorie totali e la percentuale di grassi saturi potenzialmente dannosi inferiore al 10%” spiega il dottor Gino Zecchinato, specialista in traumatologia e chirurgia della spalla e del ginocchio presso l’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale Civile S. Bortolo di Vicenza.

ECCO PERCHÈ GLI UOMINI SONO MENO A RISCHIO DI OSTEOPOROSI

Secondo un’indagine ISTAT la prevalenza di obesità negli adulti cresce con gli anni fino alla fascia 65-74 anni in cui si raggiungono i valori più elevati; è questa l’età in cui il soggetto è anche maggiormente debole dal punto di vista articolare e più soggetto a fratture. Ma se l’obesità interessa i maschi in percentuale maggiore rispetto alle femmine (11,1% vs 9,2% dati ISTAT 2009) sono però le donne a soffrire maggiormente di osteoporosi e a dover prestare più attenzione al proprio peso, soprattutto in età critica. In Italia ne soffre 1 donna su 3.
“Nelle donne i maggiori fattori di rischio osteoporosi sono l’amenorrea e la menopausa” spiega Gino Zecchinato. “Il calo degli estrogeni porta a un aumentato riassorbimento di calcio nell’osso trabecolare (ovvero spugnoso), aumento della calcemia e diminuzione del paratormone con conseguente riduzione della vitamina D e del riassorbimento intestinale di calcio. Il risultato è l’osteoporosi. Anche la gravidanza può portare a un impoverimento del calcio che viene ceduto al feto; per questo è consigliabile aumentare nei 9 mesi l’assunzione giornaliera di calcio. Ancora controversa risulta invece l’associazione del tumore al seno con l’osteoporosi”. E gli uomini? “Lo scheletro maschile” continua Zecchinato “contiene un patrimonio minerale maggiore e risulta quindi meno esposto alla demineralizzazione dello scheletro. Una curiosità: per motivi genetici l’osteoporosi è molto rara nella razza nera”.
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