Dolore cronico, 1 italiano su 4 ne soffre

Dolore cronico, 1 italiano su 4 ne soffre
Le statistiche dicono che il 26% degli italiani soffre di dolore cronico, in particolare nella fascia d’età tra i 60 e gli 80 anni, e soprattutto fra quella a basso reddito e fra le donne (74%), che faticano a sopportare il costo complessivo dei trattamenti contro il dolore cronico. Il dolore cronico può dipendere da vari fattori, i più frequenti sono artrosi e artriti, responsabili del 42% dei casi; ad esse  vanno aggiunte lombalgie, dolori delle spalle e del collo, disturbi del disco intervertebrale, fratture, cefalee e sindromi da dolore delle fasce muscolari che fanno perdere ogni anno circa 30 milioni di giornate lavorative, secondo una recente indagine dell’Inail.
Il dolore cronico muscolo-scheletrico ha costi sociali che arrivano al 2,3% del Pil. I costi diretti, erogazione dei farmaci, ricoveri e test diagnostici, sono stimati al 10% della spesa sanitaria pubblica complessiva per un costo annuale di circa 1.400 euro per paziente a cui vanno aggiunti i costi indiretti dovuti alla perdita di giorni di lavoro e assistenza familiare che fanno lievitare la spesa fino a 4.557 euro all’anno per paziente.
 “Per dare la dimensione del problema è necessario ricordare come circa l’80% delle persone dichiarino di aver avuto almeno un episodio di mal di schiena nel corso della vita e come proprio questo disturbo, sotto i 45 anni, rappresenti la prima causa di assenza dal lavoro – ha commentato la senatrice Serenella Fucsia. – Per questo motivo riuscire a diagnosticare e trattare meglio il dolore cronico può aiutare sia a rendere più appropriata la spesa sanitaria, sia a contenere i costi indiretti.”
Ridefinire il dolore cronico muscolo scheletrico integrando anche il criterio fisiopatologico, cioè l’individuazione della causa e non solo il trattamento con i farmaci, è la proposta avanzata dalla nuova Società Italiana per la Gestione Unificata ed Interdisciplinare del Dolore muscolo-scheletrico e dell’Algodistrofia (G.U.I.D.A), che in occasione di un incontro istituzionale organizzato a Roma, ha presentato i dati sull’incidenza del problema in Italia sottolineando  i percorsi che possono apportare miglioramenti in chi soffre di questo disturbo.
Secondo G.U.I.D.A la possibilità di migliorare il grado di adeguatezza delle terapie erogate e un percorso diagnostico e terapeutico dedicato al dolore cronico hanno importanza fondamentale nel riuscire a migliorare la situazione attuale. Del resto, la lotta contro il dolore cronico rappresenta già un fondamento della professione medica: nel 400 a.c.  Ippocrate sosteneva che il dolore deve essere dominato attraverso il gesto tecnico e che “il medico e il malato devono, insieme, combattere contro la sofferenza”. Per migliorare le condizioni di chi ne soffre si rivela fondamentale ridefinire il concetto di dolore cronico e affrontarlo attraverso un’azione multidisciplinare.


A cura di Giovanni Cacìa

© Orthopedika Journal

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