Nel 2009 ha perso le gambe mentre era in vacanza in Grecia; Domenica 15 Settembre 2012 Manuela Migliaccio partecipa alla Corsa della speranza di Lugano indossando l’esoscheletro ReWalk: un’impalcatura robotizzata che permette a chi è paraplegico, ma conserva l’uso delle braccia, di rialzarsi in piedi e muoversi con l’aiuto di due stampelle.
La sfida di Manuela e delle sue ‘cybergambe’ è stata presentata il 10 Settembre 2012 in Regione Lombardia, che insieme a Fondazione Cariplo ha sostenuto un programma di sperimentazione clinica e cooperazione internazionale tra Italia e Israele, patria di ReWalk.
REWALK
Inventato dall’imprenditore israeliano Amit Goffer, tetraplegico dal 1998 e fondatore di Argo Medical Technologies, ReWalk si presenta così: due gambe robotiche di circa 20 chili, due stampelle nelle mani per mantenere l’equilibrio e uno zainetto sulle spalle per trasportare batterie e unità di controllo.
Negli ultimi due anni ReWalk è stato sperimentato presso diversi centri riabilitativi, ma Manuela sarà la prima persona in Italia a usare il nuovo modello per uso personale, a domicilio. “Vale la pena tornare a guardare le persone negli occhi, dalla stessa altezza” afferma Manuela, che in questi mesi di continuo allenamento si è sempre impegnata al meglio per poter compiere la sua impresa.
TECNOLOGIA IN CAMMINO
Non tutte le persone paraplegiche però possono utilizzare ReWalk, puntualizzano gli esperti. È necessario non aver sviluppato nel tempo una spasticità grave, quindi il tipo di riabilitazione ricevuta fin da subito è cruciale. “Anche se il sogno è poter aiutare un giorno tutti i 70-80 mila italiani con lesione al midollo spinale, che aumentano al ritmo di 2-2.500 casi all’anno – afferma Vincenzo Falabella, presidente Faip (Federazione delle associazioni italiane para-tetraplegici) – è fondamentale non trasmettere un messaggio sbagliato. Da una lesione del midollo oggi non si può guarire, né tornare a camminare normalmente” specifica Falabella. “ReWalk permette di deambulare: è un grande passo avanti per la qualità della vita, ma è diverso che camminare. Il messaggio importante, però, è che a camminare è la tecnologia. E che oggi abbiamo gli strumenti per riprendere a vivere la nostra vita con dignità”.
“Oggi si realizza qualcosa che fino a pochi anni fa poteva apparire un sogno” conclude l’assessore regionale alla Sanità Bresciani.
A cura di Irene Butta
Fonte: Adnkronos Salute
Fotografia ilgiorno.it