Negli ultimi 20 anni è completamente cambiata la popolazione degli sportivi. Mentre 20 anni fa la percentuale degli sportivi era molto elevata tra i giovani, oggi la popolazione sportiva più attiva e più numerosa è quella dei 40enni. “Una causa è certamente legata ai costi delle attrezzature; basta pensare al costo dell’equipaggiamento da sci, oppure del costo delle scarpe da corsa, dell’attrezzatura per il ciclismo oppure per il golf..inoltre, molte persone hanno riscoperto il piacere di praticare uno sport dopo i 40 anni. Se però lo sportivo adulto non ha avuto un background di cultura sportiva fin da piccolo, si troverà in grande difficoltà perché un tendine non si allena dai 40 anni ma si allena da giovane, così come la muscolatura”. Il rischio, quindi è andare incontro a infortuni e traumi evitabili seguendo i consigli di un medico o di un preparatore atletico.
A cura di Redazione Orthopedika
Secondo il dottor Volpi, grande esperto in materia di prevenzione e traumatologia dello sport, questi sono i 6 punti chiave per la prevenzione dei traumi a qualunque età:
1) Apprendere la tecnica (il gesto tecnico): la conoscenza della tecnica è la miglior prevenzione
2) Rivolgersi ad un preparatore tecnico: per esempio, seguire lezioni per giocare a golf, per sciare, ecc. evitare di buttarsi improvvisando un gesto tecnico anche in sport apparentemente semplici come la corsa..il rischio di traumi è davvero elevato!
3) Non smettere di apprendere e perseguire il gesto tecnico: anche se si pratica uno sport da anni è importante seguire le evoluzione dei gesti tecnici specifici.
4) Non esasperare la fisicità: la muscolatura è importante ma non va esasperata la ricerca della definizione muscolare. Una buona tecnica permette di ridurre i traumi più di una importante muscolatura!
5) Per i genitori: rimandare l’agonismo dei propri figli in età più adulte (non iniziare l’agonismo a 8 anni).
6) Dopo i 40 anni: rivolgersi ad un medico dello sport oppure al proprio medico di base per la scelta dello sport da praticare che, oltre all’aspetto soggettivo, deve tenere conto del reale stato di tendini e articolazioni.