Si è concluso il primo congresso nazionale di posturologia organizzato dall’Associazione Italiana di Posturologia Applicata – AIPA, nella splendida Villa dei Leoni a Mira in provincia di Venezia. Si tratta di un moderno approccio interdisciplinare alla patologia che prende in considerazione la persona nella sua globalità di sintomi.
A cura di Giovanni Cacia, intervista Enrico Mantovani specialista in oculistica a Padova
Il colpo di frusta è la conseguenza più frequente di traumi accidentali, spesso in auto, ma che oggi si è riscontrato possa avvenire anche in seguito a impatti laterali, traumi diretti al cranio non commotivi, scontri sul terreno di gioco, cadute sulla schiena e sul bacino. I disturbi che ne conseguono comportano dolore ed emicrania, dolore al collo persistente o scatenato dal movimento, dolori cervicali, dorsali, alla spalla e al braccio (tipo radicolopatia cervicale), contrattura muscolare con rigidità ai movimenti, acufeni (ronzii), senso di disequilibrio, vertigini, sintomi neurologici come astenia, debolezza o pesantezza degli arti superiori, intorpidimento e parestesie, disturbi del sonno e dell’umore, alterata capacità di concentrazione e di memoria, difficoltà di deglutizione e masticazione, disfunzioni intestinali o vescicali e, non ultimi, disturbi alla vista.
VEDI DOPPIO? FORSE È COLPA DI UN VECCHIO COLPO DI FRUSTA
“L’incidenza delle complicanze oftalmologiche del colpo di frusta è descritta tra il 25.6% e il 36% – dichiara l’oculista padovano – dati verosimilmente sottostimati, in quanto solo 1 persona su 8 viene oggi inviata all’oftalmologo e solo in presenza di chiari sintomi a carico del sistema visuo-oculomotore. Il rimanente 87.5% potrebbe essere individuato solo se cambiasse l’approccio clinico al problema e tutti i soggetti affetti da colpo di frusta venissero sottoposti a scrupoloso approfondimento diagnostico oftalmologico che include il bilancio della binocularità”. Le complicanze più note da questo punto di vista vanno dall’offuscamento visivo da lontano e da vicino, difficoltà alla focalizzazione rapida di immagini poste a diverse distanze con stanchezza agli occhi anche dopo breve attività visiva a breve distanza, all’ipermetropia relativa che comporta mal di testa e bruciore agli occhi, all’elevata sensibilità alla luce (fotofobia), diplopia intermittente (vedere doppio), visione del testo “che salta o si nasconde” durante la lettura e lacrimazione. “Tutti questi disturbi hanno risvolti medico-legali, conseguenze sul benessere dei pazienti, difficoltà lavorative e, non ultimo, alterazione delle capacità di guida con alterazioni dei tempi di risposta al riconoscimento e all’identificazione dei segnali stessi”.
UN NUOVO PUNTO DI VISTA: L’APPROCCIO GLOBALE
“In questi casi – sottolinea il dottor Mantovani – l’AIPA da tempo consiglia un approccio semplice e fattibile anche da professionisti sanitari che non si occupano della salute degli occhi, indicando uno studio del paziente con diagnostica integrata e test complementari come la valutazione della comparsa di eventuali variazioni in differenti posizioni di postura (in piedi, seduto, con rotazione del capo, eccetera), test di visione binoculare, quali convergenza oculare e studio delle forie (spostamenti della direzioni visiva degli occhi), cosa che normalmente non avviene. Inoltre, la stabilometria cognitiva ovvero un test che si effettua con uno strumento, chiamato pedana stabilometrica a tre captori, che misura le oscillazioni dei centri di gravità e di pressione del corpo per la stabilizzazione della persona a occhi aperti e chiusi. L’analisi della frequenza di queste oscillazioni – prosegue l’esperto – permette di separare tutte le componenti in ampiezza, durata e particolari indici che sono in grado di individuare anche la componente “emotiva e cognitiva” di tali oscillazioni. Lo scopo è capire da quali sistemi abbia origine lo squilibrio per decidere le priorità di trattamento se oculistico, fisoterapico-osteopatico, ortognatodontico, podologico, eccetera.”
DALLA POSTURA ALLE ALTERAZIONI EMOTIVE E COGNITIVE
“In primo luogo bisogna ricordare che il colpo di frusta provoca un disequilibrio tra i sistemi occhio-orecchio-collo e sistema nervoso centrale, modificando l’integrazione, il timing oltre al controllo sensoriale e motorio della persona – spiega Enrico Mantovani. – In secondo luogo, é stato ormai dimostrato che il colpo di frusta scatena modifiche emozionali e cognitive sui comportamenti abituali specie in viaggio, generando ansia, disordini da stress post-traumatico, depressione, paura di muoversi, atteggiamento catastrofistico, disturbi del sonno, bassi livelli di concentrazione. Infatti – conclude l’esperto durante la sua relazione al congresso – come dimostrano i lavori della scuola di posturologia francese (AIR-PL) effettuati in collaborazione con la scuola italiana (AIPA) esistono disturbi meccanici della postura ma anche le emozioni, al pari degli eventi traumatici, hanno estrema influenza sulla postura”.
Limongie JL, Poisneuf AF: Aporia delle norme stabilometriche ISPGR 2004; Limongi JL, Poisneuf AF, Bressan P: Anticipation des effets du stress au travail à partir de paramètres posturographiques ISPGR 2009]
Per ulteriori informazioni www.posturologiaitalia.it
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