Calcio, lesioni muscolari prima causa di uscita dal campo

Calcio, lesioni muscolari prima causa di uscita dal campo
Un vero professionista del calcio come Ronaldo sa che nonostante un severo e continuo allenamento potrà sempre essere soggetto a lesioni muscolari durante la sua carriera. Anche se Ronaldo non ha avuto una lesione muscolare, un recente studio effettuato su un campione di 1743 giocatori di calcio, appartenenti a 27 squadre partecipanti alla UEFA Champions League, ha evidenziato che all’interno di una squadra di calcio professionistica possiamo aspettarci circa 18 infortuni per lesioni muscolari a stagione. I muscoli più colpiti sono i flessori di ginocchio (37%), gli adduttori dell’anca (23%), il quadricipite femorale (19%) e i muscoli del polpaccio (13%), mentre il muscolo bicipite femorale è in assoluto quello maggiormente interessato (83%) (fonte: www.allfootball.it). Nel calcio, le lesioni muscolari possono essere prevenute con le moderne tecniche di allenamento e riscaldamento e una sempre più attenta preparazione e formazione di allenatori e preparatori atletici che, nel calcio, contribuisce notevolmente ad abbassare gravità e frequenza di lesioni muscolari e infortuni.
Infortuni e lesioni muscolari non hanno tutte la stessa gravità: 

Meno grave

Crampo: si tratta di una contrazione muscolare involontaria dovuta a uno stato di affaticamento che può avere la sua origine in un disequilibrio idrico o in un calo energetico.
 
Contrattura: quasi sempre dovuta a uno stato di affaticamento. Si manifesta con dolore muscolare che insorge quasi sempre a distanza dall’attività sportiva, anche molte ore dopo, non ben localizzato e dovuto a un’alterazione del tono muscolare per affaticamento del muscolo e senza riscontro evidente di  lesioni anatomiche.  
 

Più grave

Stiramento: alterazione marcata del tono muscolare dovuta a una eccessiva trazione delle fibre muscolari interessate. È conseguenza di un episodio acuto, insorto durante l’attività sportiva, il più delle volte ben localizzato, per cui il calciatore è costretto ad interrompere l’attività.
 
Strappo: si tratta di una lacerazione che interessa un numero variabile di fibre muscolari, con sanguinamento e formazione di un ematoma. Comporta dolore acuto e violento durante l’attività sportiva ed è ben localizzato, impedendo al calciatore di continuare la partita. In base alla gravità della lesionesi suddivide in strappo di primo, secondo e terzo grado in relazione alla gravità del distaccamento delle fibre.
 
Infortuni e lesioni muscolari si dividono in:
 

Lesioni muscolari da trauma diretto:

prodotte generalmente da una forza traumatica che agisce dall’esterno, di solito in un contrasto con l’avversario, la classica “botta” che crea contusione del quadricipite femorale.
 

Lesioni muscolari da trauma indiretto:

presuppongono l’azione di meccanismi più complessi, e chiamano in causa forze lesive interne.  Sono lesioni dovute per esempio ad una violenta contrazione che si crea in un muscolo già allungato, oppure ad un allungamento violento in un muscolo in fase di contrazione nel momento del gesto tecnico; particolarmente interessati sono i flessori del ginocchio e i muscoli della coscia, quali il retto femorale, vasto mediale e laterale ed i flessori della fascia lata.

A cura di Giovanni Cacìa

© Orthopedika Journal

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