Calcio: gli infortuni in Champions League sono soprattutto muscolari

Calcio: gli infortuni in Champions League sono soprattutto muscolari

Gli infortuni subiti dai calciatori in Champions League nella scorsa stagione sono stati soprattutto di natura muscolare. A dirlo sono i risultati di un report condotto dalla Uefa.

Il 40% degli infortuni registrati è di natura muscolare, il 15% ha interessato i legamenti, mentre quelli a ginocchio e caviglie – le parti del corpo maggiormente esposte a incidenti di natura traumatica – sono stati invece il 13 e il 12,2% del totale.

LO STUDIO

Coordinato dal professor Jan Ekstrand – vice presidente del comitato medico della Uefa – lo studio contiene numero e tipologia degli incidenti occorsi da Luglio 2014 a Maggio 2015 ai giocatori di 23 club iscritti alla fase a gironi dell’ultima Champions League. Tra le società: Juventus, Real Madrid, Barcellona, Psg, Arsenal, Chelsea. Obiettivo della ricerca è quello di monitorare il crescente carico di lavoro dei calciatori e la correlazione tra questo e gli infortuni.

I RISULTATI

Dall’analisi delle cause degli infortuni sono emersi interessanti risultati: la maggior parte di essi si è verificata mentre il calciatore correva/sprintava, un buon numero per sovraccarico di allenamento e in parte al momento del tiro, quando è più facile che il contrasto portato dal difensore possa causare un incidente traumatico. Nella maggior parte dei casi i calciatori si sono fatti male da soli. Il maggior numero di problemi muscolari si è verificato nel periodo tra Settembre e Novembre, con un altro picco nel mese di Aprile.

INFORTUNI IN CALO

La curva degli infortuni, in allenamento o in partita, è andata scendendo nel corso delle ultime 14 stagioni, quelle prese in esame dalla Uefa: il picco degli stop in allenamento si è avuto nel 2005-06, in partita nel 2007-08. Significa che le metodologie di lavoro, soprattutto in termini di prevenzione, si sono via via perfezionate. Oggi i calciatori si fanno male a livello muscolare meno che all’inizio del Duemila, ma la maggior parte degli infortuni è ancora di questo tipo.


Fonte: La Gazzetta dello Sport

A cura di Irene Butta

© Orthopedika Journal

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