Bambini obesi o iperattivi: un problema a due facce

Bambini obesi o iperattivi: un problema a due facce

L’indagine 2010 di Okkio alla Salute – sistema di sorveglianza promosso dal Ministero della Sanità per monitorare l’obesità infantile in età scolare – ha mostrato dati inquietanti: degli oltre 42.000 studenti esaminati il 34% è risultata sovrappeso o obesa, il 22% pratica sport solo un’ora alla settimana e non c’è da stupirsi visto che il 38% dedica 3 o più ore al giorno a TV e videogiochi. Se si pensa che un bambino obeso ha un’alta probabilità di diventare un adulto obeso, diventa essenziale conoscere i fattori di rischio e parlare di prevenzione fin da giovanissimi.

A cura di Valeria Tagni, consulenza di Veruska Molini, specialista in pediatria, endocrinologia, dietologia pediatrica e disturbi alimentari presso l’ospedale di Bollate.

CIBO SPAZZATURA E INATTIVITA’: BINOMIO AD ALTO RISCHIO
“I bambini italiani mangiano male – spiega Veruska Molini. – Dai dati del progetto Okkio alla Salute emerge che 1 su 10 non fa colazione ignorando che esiste un legame tra questo pasto e l’eccesso ponderale: la percentuale di obesi o sovrappeso tra i bambini che non fanno colazione sfiora il 50% mentre scende a 31,9% tra coloro che ne consumano una adeguata. I piccoli prediligono alimenti iperenergetici come le brioches anche per lo spuntino e la merenda e 1 su 2 consuma quotidianamente bevande zuccherate o gassate. Le note dolenti proseguono con frutta e verdura: solo 1 su 4 ne mangia ogni giorno e solo il 6,5% raggiunge le famose 5 porzioni. Se aggiungiamo la mancanza di esercizio e l’abitudine a passare il tempo libero davanti ad uno schermo, il quadro dei chili di troppo è completo” conclude l’esperta.

GENITORI, I VOSTRI FIGLI VI IMITANO
“Sovrappeso e obesità possono essere determinati da fattori genetici che spesso predispongono ma non condannano. L’esempio dei genitori invece è fondamentale per fornire ai figli uno stile di vita corretto: spesso però i famigliari dei bambini obesi non si rendono conto della situazione, soprattutto se hanno essi stessi problemi di peso” spiega l’esperta.

ABITUDINI PIU’ SANE INSIEME A MAMMA E PAPA’
“L’approccio migliore è quello multidisciplinare dove pediatra, psicologo e dietista collaborano valutando la situazione clinica del piccolo paziente, la storia familiare e il contesto socio-economico in cui vive. Importante l’inquadramento psicologico per capire le cause del disordine alimentare, come eccessiva ansia, noia o depressione. La dieta inoltre deve essere disegnata sui gusti del bambino, cercando di non sconvolgerne le abitudini ma portandolo gradualmente a un atteggiamento più sano verso il cibo; è essenziale però che tutta la famiglia prenda parte al programma. E per finire, tanta attività fisica: non serve diventare atleti, l’importante è muoversi e divertirsi rinunciando anche all’auto o all’ascensore in favore di bici e scale” conclude la pediatra.

IL PROBLEMA OPPOSTO: BAMBINI STRESSATI GIA’ A 4 ANNI
«Abbiamo caricato i bambini di troppe aspettative. Sono condannati al successo». Sono le parole del neuropsichiatra francese Boris Cyrulnik che nel suo saggio “La Vergogna” lancia un grido di allarme contro l’abitudine dei genitori a costringere i bambini a giornate frenetiche tra sport e lezioni, spesso per compensare le proprie aspirazioni mancate.

“Esagerare con lo sport non è salutare – consiglia Veruska Molini – perché l’eccesso di attività fisica può provocare nel bambino ritardi di crescita staturale, specie durante la pubertà. Per fortuna la situazione è reversibile: escluse tutte le altre cause di bassa statura, un ragazzino agonista che riduca le ore di allenamento vedrà la sua altezza tornare nei limiti di normalità secondo il target genetico”.

IL CONSIGLIO DELLA MAMMA
E’ bene ricordare che un bambino super-impegnato è un bambino stressato quasi quanto un adulto e se non riesce a soddisfare le aspettative dei genitori può sentirsi insicuro e provare scarsa stima di sé con conseguenze deleterie sui rapporti interpersonali. Meglio dunque rinunciare al bambino perfetto, accettarne i limiti e preferire poche ma stimolanti attività che lo coinvolgano e lo rendano felice (ndr).

Fonte: Sistema di sorveglianza Okkio alla Salute: risultati 2010. Rapporto Istisan 12/14

Binkin N, Spinelli A, Baglio G, Lamberti A. What is common becomes normal: The effect of obesity prevalence on maternal perception. Nutr Metab Cardiovasc Dis. 2011 Dec 31. [Epub ahead of print]

Fotografie tratte da Myopera e Psicozoo.it

© Orthopedika Journal

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