Il 29 aprile, presso l’Expo Congressi Ata Hotel Villa Pamphili di Roma, si è tenuta la prima edizione della REHA Conference, realizzata con il patrocinio e contributo di Simfer e di Assortopedia; al centro della discussione sono state le problematiche dell’assistenza protesica dal punto di vista dell’impresa, del Ministero della salute, delle regioni, delle aziende sanitarie e dei loro distretti, della professione ortopedica.
FINALMENTE SI PARLA DI SCOOTER PER DISABILI
Comune a tutte le istituzioni presenti, è stata la necessità di guardare ad una realtà sempre più complessa e insensibile alle difficoltà quotidiane causate da patologie gravi ed invalidanti: un esempio per tutti è l’autorizzazione che l’A.S.L deve dare per l’acquisto di uno scooter adattato per le persone disabili anziché di una carrozzina classica, dato che si deve trovare all’interno del nomenclatore tariffario il codice esatto insieme a quello del componenete aggiuntivo, in caso di modifica del modello base.
IL DREAM TEAM PER I DISABILI
Durante la conferenza è emersa l’importanza di fisioterapista, logopedista e terapista occupazionale, che svolgono una funzione di proposta delle protesi da adottare, di addestramento all’uso e verifica dell’efficacia, di ipotesi per un’alternativa o un’aggiunta di ortesi insieme all’ausilio scelto. Spesso il tecnico ortopedico viene considerato alla stregua di un mero commerciante, non si valuta la formazione ed il riconoscimento ministeriale della sua attività, pertanto sono molti i pregiudizi intorno alle professioni dell’ortopedia che questo Convegno spera invece di aiutare ad eliminare.
CASE STUDY: L’AMBITO PUBBLICO E QUELLO PRIVATO
Hanno concluso gli interventi le presentazioni di Danilo Zuliani, Referente Qualità D.S.P., A.C.O. San Filippo Neri, e di Antonio Salvia, Direttore Sanitario Istituto Santa Lucia, le cui trattazioni vertevano, nel primo caso, su di una sperimentazione basata sul modello dell’Health Technology Assessment, finalizzata a “dare voce” ai malati di SLA tramite l’impiego di “comunicatori ortopedici”, e, nel secondo caso, sull’assistenza riabilitativa ospedaliera ed extraospedaliera a cura dell’Associazione Religiosa Istituti Socio-Sanitari.
A cura di Valentina Figura