Il trattamento dell’osteoartrosi di anca e ginocchio fa un passo avanti grazie ad un nuovo approccio terapeutico. Si chiama REAC (Radio Electric Asymmetric Conveyer), una tecnica non invasiva di stimolazione cerebrale il cui obiettivo non sarà più solo ridurre i sintomi dell’artrosi, ma le cause, promuovendo meccanismi neurologici, psichici e fisici sicuri nei confronti degli stress ambientali che alterano le funzioni dell’organismo.
A cura di Valeria Tagni, con la collaborazione di Alessandro Castagna, Ortopedico del Dipartimento di Neuro Psico Fisio Patologia dell’Istituto Rinaldi Fontani di Firenze
L’osteoartrosi è una malattia cronica degenerativa che colpisce la cartilagine articolare e i tessuti circostanti, provocando dolore, rigidità e deficit funzionale. “Esistono un’artrosi primaria e una secondaria – spiega l’esperto. – Per le forme secondarie si evidenziano diverse cause come età, sesso, metabolismo e genetica, anche se non è mai stato descritto il meccanismo che scatena la malattia. Alla base della primaria, oltre a queste concause, vi sarebbe una alterazione della gestione neuromuscolare del movimento; in questo modo anche la dinamica articolare si altera, con conseguente sovraccarico funzionale che favorisce la degenerazione tipica dell’artrosi. Queste alterazioni sarebbero conseguenza dell’adattamento del soggetto all’ambiente – continua Castagna.
UN NUOVO APPROCCIO ALLA DIAGNOSI : LA BIOLOGIA EVOLUZIONISTICA
“Studi scientifici derivati dalle scienze evoluzionistiche sembrano dimostrare che l’asimmetria delle due metà del corpo sia anatomica che funzionale, nota come “asimmetria fluttuante”, funziona da misuratore dello stress che l’ambiente produce sul soggetto”. Per migliorare l’adattamento del paziente all’ambiente e impedire che adotti comportamenti dannosi per la salute, i ricercatori medici Salvatore Rinaldi e Vania Fontani hanno messo a punto il REAC, una tecnologia nuovissima che genera campi radio elettrici, convogliati in modo asimmetrico.
REAC: COME FUNZIONA?
Il REAC determina un’interazione con l’organismo del soggetto trattato – continua l’esperto – ingenerando una progressiva e stabile riorganizzazione delle attività bioelettriche del sistema nervoso e, a cascata, dei sistemi e delle funzioni dell’organismo. L’effetto terapeutico indotto dal REAC, definito “ottimizzazione”, tende a correggere l’attivazione neuromuscolare asimmetrica alla base dei sovraccarichi funzionali alle articolazioni, agendo sulle contratture muscolari e sul dolore. Induce, cioè, l’organismo ad adattarsi meglio all’ambiente, riducendo gli “errori” che sono alla base dell’osteoartrosi. Svariati anni di utilizzo clinico hanno dimostrato un’ottima efficacia clinica, assoluta sicurezza e assenza di effetti collaterali”.
Lavori scientifici su REAC, Coxartrosi e Gonartrosi:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed?term=rinaldi%20fontani
http://www.dovepress.com/comparison-of-two-treatments-for-coxarthrosis-local-hyperthermia-versu-peer-reviewed-article-CIA
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20344882
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