Intervista a Gian Paolo Ferrari primario del Reparto di Ortopedia dell’Ospedale di Chioggia
A cura di Liana Zorzi
Triplicati gli interventi e ampliato il servizio di ortopedia e traumatologia anche pediatrico. È questo il bilancio di 3 anni di primariato di Gian Paolo Ferrari, ortopedico che ha ristrutturato reparto, ambulatori e sale operatorie dell’Ospedale di Chioggia e Cavarzere. “Utilizziamo tecniche chirurgiche innovative che ci consentono tempi di ricovero più brevi, un recupero funzionale più rapido per il paziente, risultati sempre migliori e contenuti costi sanitari” dichiara il primario. Un servizio d’eccellenza e di grande qualità sul territorio per i cittadini e i numerosi turisti.
Protesi d’anca: impianto per via anteriore ovvero piccola incisione, grandi risultati
La vera novità del primariato di Gian Paolo Ferrari in tema di chirurgia è certamente l’introduzione di un nuovo approccio utilizzato dagli ortopedici più esperti e nei migliori ospedali del paese, la cosiddetta protesi d’anca per via anteriore. “Con un’incisione di soli 6-8cm praticata sulla regione anteriore della coscia anziché sul fianco (da cui prende il nome la tecnica per via anteriore) si realizza il risparmio di strutture muscolari che restano perfettamente integre anche dopo l’inserimento della protesi, consentendo al paziente di rimettersi in piedi e iniziare la fisioterapia già il giorno dopo l’intervento.”
La via anteriore, indicata anche nelle persone obese
La via anteriore è un intervento che richiede esperienza nell’esecuzione e precisione nell’indicazione. “Imparare la tecnica per via anteriore è un lungo percorso e richiede pratica ed esperienza del chirurgo anche sulle altre tecniche per l’anca” spiega Ferrari. “Ma ha notevoli vantaggi, tra cui il fatto di essere adatta a tutti coloro che soffrono per l’artrosi dell’anca, a qualunque età, e in particolare alle persone obese o in grave sovrappeso affette da artrosi. In questi pazienti l’approccio tradizionale per via laterale risulterebbe più difficoltoso a causa dell’adipe che generalmente si accumula più sui fianchi che sulla parte anteriore della coscia”. La via anteriore permette la mobilizzazione subito dopo l’intervento, riuscendo a camminare con le stampelle già il secondo giorno. Indubbiamente più rapido è il recupero di un nuovo equilibrio posturale dopo mesi passati a zoppicare a causa del dolore derivante dall’artrosi. Inoltre, grazie alla mobilizzazione precoce, anche la fisioterapia inizia prima e il recupero è più rapido.
COME PRENDERSI CURA DELLA NUOVA ARTICOLAZIONE
E prevenire complicazioni come la lussazione dell’anca:
da seguire per 3-4 mesi dopo l’intervento
– quando si sta seduti, porre un rialzo sotto i glutei per non restare con le cosce troppo flesse;
– usare un rialzo apposito da sovrapporre alla tavoletta del WC
– utilizzare le stampelle solo finchè si recupera la normale postura ma non per evitare di caricare il peso sulla protesi (la protesi è adatta a sostenere il peso del paziente);
– durante il riposo notturno usare un cuscino che tenga divaricate leggermente le gambe (posizionarlo tra le cosce)
– non dormire proni (a pancia in giù)
– non rigirarsi sul letto e mettersi sul fianco dal lato della protesi
– utilizzare calzature con i lacci e non pantofole o ciabatte (per evitare perdite di equilibrio)
da seguire sempre
– evitare di aumentare di peso, per evitare l’usura precoce da sovraccarico della protesi;
– fare attività fisica, per esempio camminare, andare in bicicletta, nuotare. Evitare sport fortemente usuranti come correre lunghe distanze, per esempio.
Via anteriore: piccola incisione, grandi risultati
Sono già oltre 100 gli interventi di protesi d’anca realizzati secondo le tecniche miniinvasive durante i due anni di primariato di Gian Paolo Ferrari all’Ospedale di Chioggia. Utilizzata nei più importanti ospedali specializzati, oggi la tecnica miniinvasiva per la protesi d’anca, che prevede cicatrice ridotta, minor perdita di sangue, ridotti tempi di ricovero e più rapido recupero, è consolidata e di successo anche all’Ospedale di Chioggia. “Si tratta della tecnica più innovativa per l’approccio funzionale all’artrosi dell’anca – spiega il primario. – Con un’incisione di soli 6-8cm praticata sulla coscia anziché sul fianco (da cui prende il nome di via anteriore) è evidente il risparmio di strutture muscolari che restano perfettamente integre anche dopo l’inserimento della protesi, consentendo al paziente di rimettersi in piedi e iniziare la fisioterapia già il giorno dopo l’intervento. Per questo motivo, è la tecnica più utilizzata dagli under75 e dalle persone che vogliono tornare in tempi rapidi a una vita attiva.”
© Orthopedika Journal