Il taping kinesiologico, nome complicato ma che nasconde un’idea semplice e brillante allo stesso tempo, è sostanzialmente un bendaggio elastico adesivo che si applica sul corpo, che di primo acchito può sembrare di utilità dubbia ma che in realtà porta benefici notevoli a chi ne fa uso.
A cura di Andrea Ghezzi
COME NASCE
A metà degli anni ’70, il chiropratico giapponese Kenzo Kase inizia a pensare ad una soluzione che possa correggere la cattiva postura dei pazienti attraverso la facilitazione o l’ inibizione della contrazione di specifici gruppi muscolari, senza però essere invasiva nella vita di tutti i giorni. Arriva così all’idea di un “cerotto”, che aiuti il muscolo di chi lo indossa a ricollocarsi e mantenersi nella posizione ottimale. Il taping prende così piede gradualmente, nel 1988 alle Olimpiadi di Seoul gli atleti asiatici iniziano ad utilizzarlo, e negli anni 2000 arriva in Europa e nel resto del mondo, perché i vantaggi dati dalla sua applicazione sono diversi e importanti.
A COSA SERVE
Prima di tutto aiuta a correggere l’allineamento dell’articolazione su cui è posto, andando a risolvere eventuali dislocazioni, dovute a una tensione muscolare non normale, che a sua volta il taping concorre a risolvere ripristinando la giusta tensione e facilitando così la normalizzazione della funzione muscolare e migliorando la postura. Inoltre, sollevando la pelle si favorisce la circolazione sanguigna e linfatica in quella determinata zona, e grazie al riequilibrio dell’attività linfatica si riduce la pressione sui recettori cutanei che quindi mandano meno stimoli al sistema nervoso centrale, attenuando così il dolore percepito.
USI E…COSTUMI
Con tutti questi aspetti benefici, si capisce che al giorno d’oggi il taping non viene più utilizzato solo per correggere la postura, ma anche per ridurre l’infiammazione, il dolore, la fatica e il dolore muscolare, abbassando così la possibilità di infortuni (specie per gli atleti). Non è però solo un mezzo preventivo, ma funge anche da elemento utile alla riabilitazione,
tanto da essere usato per i danni muscolari da sport, per curare l’edema e per i postumi di traumi. Anche i colori concorrono al raggiungimento dello scopo, non sono casuali. Poiché tutta l’idea parte dal presupposto di andare a stimolare il corpo per ritrovare il suo equilibrio naturale, secondo i principi della cromoterapia i colori hanno effetti fisici e psichici utili a stimolare o calmare; il fucsia appunto ha effetti eccitanti, mentre l’azzurro ha viceversa effetti lenitivi.
UN FENOMENO MONDIALE
Ormai quasi tutti i calciatori ne fanno uso, ma si può andare a riguardare una qualsiasi edizione dei giochi Olimpici del nuovo millennio per poter vedere tennisti, pallavolisti e nuotatori di ogni nazione utilizzare il taping kinesiologico. Anche a livello amatoriale è una soluzione che si sta diffondendo in misura sempre maggiore, ma è bene sconsigliare il “fai da te” nell’applicazione: non sono stati riscontrati effetti nocivi dovuti a un cattivo posizionamento del bendaggio, ma si rischia di renderlo completamente inutile se non ci si avvale delle mani sapienti del fisioterapista.