Si tiene a Padova dal 10 all’11 giugno la 139° edizione del Congresso SERTOT sull’artrosi del ginocchio. I massimi esperti in chirurgia ortopedica e traumatologica di Triveneto ed Emilia-Romagna si confronteranno sull’artrosi del ginocchio la più comune malattia cronico-degenerativa, dovuta anche ad intensa attività sportiva come calcio e corsa che, in età senile, può portare fino alla disabilità.
DONNE OVER 60 LE PIÙ COLPITE
La gonartrosi del ginocchio, più comunemente nota come ‘artrosi’, può essere definita come una sorta di “usura” dell’articolazione in cui lo strato di cartilagine si assottiglia progressivamente. Nella sua forma primaria colpisce soprattutto le donne dopo i 60 anni contrariamente a quanto accade nell’artrosi dell’anca più frequente nei maschi. Le cause sembrano dipendere da fattori predisponenti ma anche dall’obesità che comporta un maggior carico articolare.
ATTIVITÀ SPORTIVA INTENSA È UN FATTORE DI RISCHIO
Quando l’artrosi deriva da una condizione pre-esistente, ovvero è secondaria, l’età media di insorgenza può abbassarsi fino a 40-50 anni. “Nel paziente giovane le cause possono essere postumi di fratture del ginocchio, usura dovuta ad attività sportiva intensa, soprattutto il calcio e la corsa. Il dolore è il sintomo principale che a lungo andare diventa cronico e insopportabile”.
ARTROPROTESI O OSTEOSINTESI? IL PARERE DEGLI ESPERTI
L’artroprotesi del ginocchio ovvero la sostituzione dell’articolazione danneggiata dall’artrosi con una articolazione artificiale, è sempre più richiesta da pazienti sempre più ‘giovani’ che si sottopongono all’intervento per tornare ad avere la qualità di vita e di movimento precedente alla diagnosi di artrosi. “Nella soluzione delle problematiche del ginocchio la tendenza va sempre più verso la protesizzazione rispetto alla osteotomia – intervento che corregge il difetto di forma del ginocchio causa di un tipo di artrosi definita statica e che permette di rallentare la degenerazione articolare – perché oggi disponiamo di protesi come la monocompartimentale in grado di risolvere il problema del ginocchio al 90% e senza dare problemi. Ovviamente la corretta indicazione è fondamentale: nei pazienti giovani l’osteotomia è un importante strumento per poter procrastinare il tempo dell’artroprotesi – afferma Sergio Candiotto, direttore del reparto di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale San Antonio di Padova e organizzatore del 139^ Congresso SERTOT. – Infatti, il problema principale nei pazienti giovani è l’usura della protesi che porta di conseguenza a una necessaria revisione e sostituzione della protesi stessa. Tuttavia, i pazienti sempre più informati, accettano sempre meno di limitare la qualità della vita a causa del dolore al ginocchio o della zoppia che ne consegue. Sempre più e sempre prima anche i pazienti giovani richiedono l’intervento di artroprotesi che, in ogni caso, è un intervento consigliabile perché risolutivo della patologia. Superato quindi il concetto che l’intervento di protesi va effettuato solo dopo una certa età – conclude l’esperto di Padova – si può dire che l’artroprotesi deve seguire non solo le indicazioni cliniche ma anche le richieste funzionali del paziente: risolvere il dolore e arrestare la degenerazione articolare sono richieste importanti ma non meno di poter tornare a fare sport, camminare, andare in vacanza.. generalmente muoversi.